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Parlando di femme fatale e impossibile non pensare a Marlene Dietrich. Con il suo incredibile talento e la sua voce sensuale, è stata una delle icone del cinema del secolo scorso amata da pubblico e critica.
Chi era Marlene Dietrich
Marie Magdalene Dietrich nota sempliemente come Marlene Dietrich (Schöneberg, 27 dicembre 1901 – Parigi, 6 maggio 1992), è stata un’attrice tedesca. Cresce in un quartiere dell’attuale Berlino con il padre ufficiale militare e la madre. Si svolge lì il suo percorso accademico che comprende lo studio di francese e inglese ma anche di strumenti musicali come il violino e il pianoforte. Per inconvenienti legati a problemi ad un dito della mano è costretta ad abbandonare i due strumenti e si dedica quindi al canto nell’Accademia di Berlino.
Si avvicina al mondo del teatro poco dopo i vent anni e inizia a lavorare anche con alcuni registi che le fanno ottenere piccole parti in alcune pellicole. La prima grande parte cinematografica arriva però nel 1929 con “Die Frau, nach der man sich sehnt”. Inizia a farsi notare nel panorama cinematografico però con “L’angelo azzurro”, primo film sonoro del cinema tedesco.
Marlene Dietrich e il successo a Hollywood
Nemmeno il tempo di far uscire il film e la Paramount ha già contattato Marlene per offrirle un contratto di ben sei anni dove l’attrice chiede di inserire tra le varie clausole di poter scegliere i registi con cui collaborare. La richiesta nasce per la volontà di mantenere il sodalizio con Sternberg, regista del film con cui ha ottenuto il grande successo.
Una volta ad Hollywood ha modo di entrare in contatto con tantissimi connazionali fuggiti dal nazismo tra cui il grande Fritz Lang. Diventa subito una star e il sistema decide di sfruttare le doti canore per farle superare il successo dell’allora diva Greta Garbo della MGM. Il primo film girato nel nuovo paese si intitola “Marocco” e le permette di ottenere ben due candidature all’Oscar come miglior attrice. Tra i suoi numerosi progetti di successo si ricordando inoltre “Shanghai Express”, “Il cantico dei cantici” o “L’imperatrice Caterina” dove viene da tutti ricordata come un’attrice dalla grande determinazione e professionalità.
Il lento declino di Marlene Dietrich
Con gli anni l’attrice diventa semre più famosa e soprattutto sempre più ricca, diventando una delle persone più benestanti di tutto il paese. Intraprende inoltre varie tournée per gli Stati Uniti collaborando con gli americani nel corso della guerra.
Con l’inizio degli anni ’50 però la sua carriera vede una battuta d’arresto e Dietrich è costretta a reinventarsi portando in giro spettacoli musicali accompagnati da monologhi improvvisati. Nonostante il grande consenso ottenuto da questo progetto rimangono pochi i grandi film che si ricordano di questi anni: “Testimone d’accusa”, “L’infernale Quinlan” di Orson Welles e “Vincitori e vinti” con cui ottiene un David di Donatello.
Una serie di problemi di salute la porta però a ritirarsi finchè dopo otto anni di vita passati quasi interamente a letto, viene a mancare nel sonno per infarto. Nonostante la versione ufficiale la sua segretaria ha successivamente affermato che si è trattato di suicidio, lasciando così poco chiara la vicenda.