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Quali sono i migliori libri di ricette per preparare la marmellata al limone? In vendita ce ne sono moltissimi.
Ne troviamo tanti nelle librerie, sia sparse sul territorio nazionale che quelle online. Molti sono anche i siti, tipo Amazon, che permettono di acquistarli a poco prezzo. Vediamo insieme i migliori per preparare un marmellata da leccarsi i baffi.
I libri di ricette sulla marmellata sono davvero tanti. Uno di questi, che si trova sul sito Amazon a poco più di 8 euro, si chiama Marmellate e Conserve.
Fa parte di una collana che si chiama Scuola di cucina – Slow Food.
E’ stato scritto, appunto, da veri esperti di Slow Food. Contiene, oltre alle ricette, anche informazioni storiche e nutrizionali. Vengono descritti minuziosamente gli strumenti necessari per preparare un’ottima marmellata, tenendo conto anche di quelle che sono le tradizioni locali e regionali. Viene spiegato nel dettaglio come fare per scegliere gli ingredienti al meglio, anche tenendo conto del gusto, della salubrità e della sostenibilità.
Un occhio attento, quindi, anche all’ambiente. Con le foto step by step è possibile realizzare molti tipi di ricette in poco tempo.
Un altro titolo interessante, che tratta marmellate ma non solo, si intitola Succhi, estratti, marmellate e conserve. Frutta per tutto l’anno. Acquistandolo su Internet riceveremo a casa un oggetto sicuro, a poco più di 16 euro. La consegna è veloce e anche i pagamenti su Amazon sono assolutamente affidabili.
In questo libro si parla di come realizzare non solo gustose marmellate, ma anche benefici succhi di frutta ed estratti, magari con diversi tipi di frutta abbinati tra loro. Non solo. Si parla anche di centrifugati di verdura, vari tipi di composte, come realizzare mostarde o distillati. Assieme alle preparazioni vi sono anche dei consigli per estrarre al meglio il succo di frutta e verdura. A completare il tutto, come conservare bene succhi o estratti senza rischi.
Questi sono soltanto alcuni titoli che possiamo trovare nelle librerie o su Amazon. Facendo un’attenta ricerca su internet è possibile trovarne molti altri.
Vediamo, adesso, come fare la marmellata al limone, un frutto che si adatta alla stagione invernale. Le ricette sono molteplici e variano a seconda delle zone. Le più accreditate sono quelle che provengono dalla cucina meridionale, essendo il limone un agrume che proviene proprio da quelle zone.
Per prima cosa si deve prendere dei limoni che non siano trattati. Il tipo limoni di Sorrento Igp è il migliore per realizzare questo tipo di marmellata.
Si prende 1 kg di limoni non trattati e un kg di zucchero. In questo modo si otterrà all’incirca 4 vasetti, a seconda della grandezza. Laviamo bene i limoni sotto l’acqua corrente, avendo cura di spazzolare bene anche la buccia, magari aiutandosi con una spazzolina adatta all’uso.
Andiamo ad asciugarli e tagliamoli a fettine molto sottili. Ricordiamo di non sbucciarli, ma eliminiamo tutti i semi all’interno del frutto. Mettiamoli, poi, a bagno in una ciotola capiente piena di a. Qui li lasceremo per 24 ore. Una volta trascorso questo tempo si andrà a scolare i limoni e faremo bollire l’acqua di ammollo per alcuni minuti.
Spegniamo il fuoco e mettiamo le fette di limone nell’acqua, poi copriamo con un coperchio e lasciamo macerare per altre 24 ore.
Successivamente portiamo a bollore mezzo litro di acqua di macerazione e cuociamo in essa le fette di limone ben scolate, per circa 20 minuti. Uniamo poi lo zucchero e continuiamo a cuocere fino a che la marmellata non assumerà la consistenza tipica di una conserva.
Quando la composta è ancora bollente, andiamo a raccoglierla in vasi di vetro sterilizzati. Vanno chiusi poi ermeticamente e vanno tenuti capovolti fino al completo raffreddamento.
Questo metodo serve per creare il sottovuoto. Una volta aperta va tenuta in frigorifero e consumata rapidamente. Per velocizzare l’operazione si può pensare di evitare le fasi di ammollo e di macerazione, passando direttamente alla cottura della frutta.
In alcuni casi, si possono usare preparazioni a base di pectina in polvere. Ciò vale soprattutto per la frutta acquosa, tipo melone o anguria. La pectina permetterà alla frutta di addensarsi al meglio.
Si può realizzare anche la pectina in modo naturale, lasciando perdere le produzioni industriali. E’ sufficiente acquistare mele cotogne e farle cuocere in acqua e succo di limone per circa due ore. Si va, quindi, a filtrare il liquido ottenuto e si va ad aggiungerlo alla preparazione. In questo modo avremo ottenuto della pectina naturale, che permetterà alla marmellata di addensarsi al meglio.
Come mettere sotto vuoto il barattolo? Vediamo questo procedimento più nel dettaglio.
Quando prendiamo i barattoli per mettervi poi la marmellata, dobbiamo fare attenzione che la guarnizione non sia troppo usurata e che essi siano ben puliti. Non devono avere tracce di alimenti o di ruggine. Dobbiamo, quindi, lavarli sotto acqua corrente. Successivamente si mette un canovaccio sul fondo di una pentola e poi si mettono i vasetti aperti senza tappo.
Tra questi dovremo poi mettere un altro canovaccio, per evitare che durante il bollore si tocchino tra loro.
Si riempie, poi, la pentola d’acqua e si porta a bollore il tutto. Si abbassa la fiamma e si lascia cuocere per circa una mezz’ora. Dopodiché si spegne il fuoco e si lascia freddare completamente i vasetti nell’acqua. A questo punto, questi sono sterilizzati e si potranno riempire con ciò che si preferisce. Ricordiamo sempre di lasciare circa 2 cm tra il tappo e l’eventuale cibo.
Per creare l’effetto sottovuoto per i vasetti dovremo andare a riempirli, chiuderli bene con il tappo e poi rimetterli successivamente nella pentola come prima. Quindi ci vorrà il canovaccio alla base e uno tra i barattoli per evitare che si tocchino. Si riempie di acqua la pentola, si fa bollire e si cuocere per circa 30 minuti a fuoco medio.
Esiste un modo per verificare che l’effetto sottovuoto sia avvenuto con successo.
Per ciò che riguarda i vasetti con la guarnizione, dovremo slacciare la linguetta di metallo e provare a sollevare essa con la punta di un dito. Se la guarnizione fa resistenza e, quindi, si fa fatica a sollevare il coperchio, vuol dire che il sottovuoto è riuscito alla perfezione. Se, invece, abbiamo usato dei barattoli con il tappo, dobbiamo cercare di toccare il centro del tappo, dove c’è un piccolo rialzo a forma di disco.
Nel caso in cui, toccandolo, questo emetta un suono tipo “click”, il sottovuoto non è riuscito, mentre se non si può premere il bottone è andato a buon fine.
E’ possibile sterilizzare i barattoli anche nel forno. Questa procedura è molto rapida. Ciò avviene accendendo il forno a 100°C e attendendo che questo raggiunga la temperatura. Si infornano i vasi per circa 5 minuti, poi si spegne il tutto e si lascia che i vasetti si raffreddino all’interno nel forno.
Quando la temperatura inizierà a calare si infornerà anche i tappi.
Un’altra soluzione veloce per sterilizzare i vasetti è quella nel forno a microonde. L’unica pecca è che non possiamo inserirvi i tappi. Si deve mettere due dita di acqua in ogni barattolo e inserire il tutto nel microonde, ricordandosi di non mettere i tappi. Lasciamo scaldare per circa 2 minuti, fino a che il tutto bollirà. Poi togliamo i barattoli e gettiamo l’acqua.
Ricordiamoci di mettere ad asciugare capovolti su un canovaccio pulito.
Molto comoda è anche la sterilizzazione in lavastoviglie. Questa permettere di sterilizzare sia barattoli che i tappi, al contrario del microonde.Laviamo intanto i barattoli e i coperchi e lasciamoli ben asciugare capovolti. Successivamente, mettiamoli dentro la lavastoviglie a testa in già. Non vi deve essere in lavastoviglie nessun tipo di stoviglie, soprattutto sporca.
Ci dovranno essere, quindi, solo i vasetti da sterilizzare.
Selezioniamo un programma di lavaggio ad alta temperatura e mettiamo in funzione per pochi minuti la lavastoviglie. Spegniamo il tutto e tiriamo fuori i vasetti e i tappi, sciacquandoli con aceto. Poi rimettiamoli in lavastoviglie ancora per qualche minuto, azionando di nuovo il programma di prima. Tiriamo fuori e lasciamoli a testa in giù su un canovaccio pulito, fino a che questi non saranno ben asciutti.
Come conservare le confetture o le gelatine di frutta? In primo luogo si deve verificare che questi barattoli siano chiusi ermeticamente, come abbiamo già visto in precedenza.
Successivamente, questi devono essere riposti in un luogo fresco, buio e ben areato. Si deve considerare che la conservazione delle preparazioni di frutta dipende molto da quanto zucchero viene aggiunto.
La marmellata, ad esempio, fatta con frutta e zucchero in uguali proporzioni, se perfettamente chiusa, può essere conservata anche per più di un anno. Se, invece, queste sono realizzate con una proporzione minore di zucchero, con sostanze edulcoranti ad esempio, queste vengono conservate per un periodo inferiore rispetto alle altre.
Se si parla di confetture industriali, basta guardare invece la data di scadenza riportata sulla confezione. Per ricordarsi quando è stata preparata la marmellata, si suggerisce di applicare un’etichetta con la data di produzione. In questo modo sarà più semplice capire quando dovrà essere consumata la marmellata.
Tutte le marmellate, genericamente, vanno conservate in frigorifero una volta aperte e consumate entro circa 3 settimane dalla data di apertura. Se, una volta aperte, in superficie fosse presente muffa o bolle di aria o comunque piccole imperfezioni, si suggerisce di gettare il tutto.