Chi era Mary Edwards Walker: il medico paladina della parità di genere

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

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Medico chirurgo donna che entrò nella storia americana.

Mary Edwards Walker è stata una figura cardine nell’emancipazione femminile: ha lottato per riuscire a studiare medicina ed è stata la prima donna chirurgo a ricevere una medaglia all’onore. Qual è la sua storia?

Chi era Mary Edwards Walker

Nata nel 1832 nello stato di New York, Mary Edwards Walker era stata destinata a essere anticonformista. I suoi genitori erano progressisti, convinti abolizionisti e credevano fermamente nella parità di genere. Furono loro ad incoraggiarla negli studi e, nonostante la maggior parte delle scuole di medicina si rifiutava di ammettere le donne, Mary Edwards Walker riuscì a iscriversi al Syracuse Medical College da adolescente, concludendo il suo percorso di laurea nel 1855 e diventando ufficialmente la seconda donna nel paese medico.

Insieme a suo marito, Mary aprì uno studio medico privato nella contea di Oneida, nonostante la difficoltà di praticare la professione vista la continua diffidenza dei pazienti dal farsi visitare o operare da una donna.

La guerra civile

Quando scoppiò la guerra civile, tentò di arruolarsi nell’esercito degli Stati Uniti in qualità medico, ma l’Unione rifiutò di retribuirla come un medico maschio. Mary lavorò quindi per l’esercito nonostante non fosse retribuita e, in un ospedale da campo, organizzò un fondo per aiutare le famiglie dei feriti.

Per portare soccorsi in maniera tempestiva, Walker, in Virginia durante la “Prima battaglia di Bull Run”, scese sul campo di battaglia: attraversava le linee nemiche per curare i civili opponendosi alla pratica comune di amputare gli arti dei feriti, sostenendo la tesi della riabilitazione dell’arto e del trattamento delle ferite. Mary credeva fermamente nella sua professione e lottò per avere un’occupazione retribuita nell’esercito. Per anni fece pressione al segretario alla guerra Edwin Stanton e, finalmente, grazie alla sua raccomandazione, ottenne quel posto nel 1863 diventando la prima donna chirurgo dell’esercito americano.

Il 10 aprile 1864, mentre era intenta a curare soldati in territorio nemico, Walker fu catturata e accusata di spionaggio. L’accusa le costò una detenzione di quattro mesi nella prigione confederata di Richmond denominata Castle Thunder e quando i giornali diedero notizia della sua cattura, uno di questi scrisse: “Non dobbiamo omettere di aggiungere che è brutta e magra, e apparentemente sopra i 30 anni”. Alla fine, i Confederati, con uno scambio di prigionieri, la liberarono.

Nel gennaio 1866 il Dipartimento di Guerra riconobbe il lavoro di Mary e la premiò con una medaglia all’onore. Ma le battaglie della dottoressa Walker non si conclusero con il termine della Guerra Civile. Mary trascorse la sua vita lottando per la conquista della parità di genere, lottando persino per poter conservare la medaglia d’onore ricevuta per i suoi meriti dimostrati in guerra.

Al fianco delle donne

La passione per l’abbigliamento maschile, Mary Walker l’aveva ben prima di entrare nell’esercito. La sua decisione di abbandonare il classico abito femminile faceva parte della sua lotta per i diritti delle donne: anticipò le suffragette Elizabeth Cady Stanton e Susan B. Anthony evitando di indossare corsetti come voleva l’usanza del tempo e anche al suo matrimonio si presentò con i pantaloni. Nel 1870 Mary fu addirittura arrestata a New Orleans per aver indossato abiti da uomo e fu accusata di omosessualità.

Alle critiche, Walker rispose coraggiosamente: “Non indosso abiti da uomo, indosso i miei abiti”.

Mary cercò di combattere anche per il diritto di voto e si presentò due volte ai seggi con la speranza di poter votare come gli uomini. È comparsa due volte davanti al Congresso a sostegno del suffragio universale e corse per il Senato degli Stati Uniti nel 1881 e per il Congresso nel 1890.

Nel 1917, per i suoi comportamenti anticonformisti, il Congresso votò per annullare la medaglia d’onore di Mary ma quando le chiesero di restituire la medaglia, lei rifiutò, e rispose che avrebbero potuto togliere la medaglia dal suo cadavere una volta che fosse morta.

Il presidente Jimmy Carter ripristinò ufficialmente la sua Medal of Honor nel 1977.

Mary Edwards Walker morì nel 1919 all’età di 86 anni, la sua bara fu coperta da una bandiera americana e venne sepolta indossando un abito nero da uomo. L’anno successivo, il diritto di voto fu esteso anche alle donne. Ancora oggi la ricordiamo tra le grandi personalità femminili della storia, come Ruth Bader Ginsburg e Balkissa Chaibou, che hanno sempre sostenuto e lottato per l’emancipazione delle donne.