Mass media: la memoria di tutti

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Tv, Radio, Stampa, Cinema, Web -in una parola, i media– sono in fondo l'archivio della nostra memoria collettiva.

Un'estensione proteiforme della mente in grado di raccontare, e di conservare, un evento più o meno remoto: con una fiction, con la pagina di un Giornale, con un blog.

Domani, i "sociologi della memoria" si riuniscono a Napoli per parlare di questo affascinante tema.

Gli studiosi spiegheranno presso la Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II nel corso del Convegno Nazionale promosso dall'Associazione Italiana di Sociologia, le formule di intrattenimento e di racconto che tutti conosciamo: fiction, reality show, ma anche siti Web, blog, Youtube, Web 2.0, Second Life.

Il tutto, in relazione ad una domanda: in che modi diversi i vari mass media conservano la memoria degli eventi, e in che modo perpetuano questo ricordo?

Il più avvantaggiato è il Web, ormai "database totale" che allarga in modo fenomenale i confini della memoria collettiva. 

E grazie alle nuove tecnologie "intelligenti" e "semantiche" di indicizzazione e ricerca delle risorse diventa una memoria universale sempre più vasta, interconnessa e facilmente accessibile.

I sociologi della memoria racconteranno ad esempio il cambiamento di una città attraverso la cronaca locale di un quotidiano- Marco Bracci, cronaca locale di Piombino del quotidiano Il Tirreno– come gli emigrati usano internet per mantenere vivo il ricordo delle loro origini –Riccardo Giumelli, I nuovi media e l'emigrazione italiana– come sono scelti dalla tv gli eventi da trasformare in fiction e come questa rivisitazione influisce sulla memoria di tutti- Sergio Brancato, La memoria nel cortocircuito fra cronaca e fiction tv– come la tv reinterpreta il passato- Andrea Cossu, una fiction televisiva sulla battaglia di Cefalonia– qual è la differenza tra la memoria "autistica" generata dalla tv e quella "collettiva" creata dalle comunità virtuali della Rete- Antonella Mascio– ecc, ecc…

In tutto sono una quarantina di interventi, i cui estratti si possono leggere qui.

Uno è particolarmente interessante per chi ama la blogosfera.

E' quello di Maria Emanuela Corlianò, che mette in relazione i blog con l'evento televisivo che ha battezzato la neo-tv di flusso: la tragica diretta che nel 1981 ha ripreso l'agonia del povero Alfredino Rampi, il bambino precipitato in un pozzo artesiano, protagonista involontario della prima trasmissione di real tv.

La Corlianò analizza come il Web ha perpetuato il ricordo di Vermicino attraverso il romanzo "Dies Irae", del blogger Giuseppe Genna, e le pagine di alcuni blog.

Il ricordo mediato dei blogger di un evento mediato dalla tv, a sorpresa, non tralascia l'orrore in fondo al pozzo, ma configura la memoria con immagini nuove…
Una mia intervista di qualche anno fa a Barbara Scaramucci, responsabile delle Teche Rai