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Insieme ad Alberto Sordi e Totò, Massimo Troisi è sicuramente il comico italiano più conosciuto ed apprezzato dal pubblico. La sua carriera, stroncata dalla morte prematura, ha dato al cinema comico italiano delle pellicole che hanno fatto la storia e che fanno ridere, ma anche riflettere.
Massimo Troisi
Il re della comicità napoletana, Massimo Troisi, nasce a San Giorgio a Cremano il 19 febbraio 1953 e cresce in una famiglia molto numerosa. Da giovane si appassiona subito al teatro, legandosi ad un gruppo teatrale di giovani ragazzi tra cui anche Lello Arena ed Enzo Decaro, con i quali forma il trio de “La Smorfia” nel 1977. Decaro, Troisi e Arena portano i loro divertentissimi sketch nei teatri napoletani, fino ad ottenere successo approdando anche in tv: famosissimo il siparietto dell’Annunciazione, nel quale Troisi interpreta la Madonna, Lello Arena l’Arcangelo Gabriele e Decaro un cherubino.
Dal 1981 Massimo Troisi si dedica al cinema e alla regia: è l’anno del suo primo film, “Ricomincio da tre”, che ottiene una straordinaria accoglienza. Indimenticabile, tre anni dopo, il film “Non ci resta che piangere”, nel quale forma un duo tutto da ridere con Roberto Benigni. Altri suoi film di grande successo sono: “Le vie del signore sono finite” del 1987 e “Pensavo fosse amore…invece era un calesse” del 1991. In questi anni collabora anche con il famoso regista Ettore Scola per tre film nei quali Troisi recita: “Splendor”; “Che ora è” e “Il viaggio di Capitan Fracassa”.
Ultimo e celebre film di Massimo Troisi è “Il postino”, che narra la storia di un’amicizia tra un semplice postino e il poeta Pablo Neruda. La pellicola è tratta dal libro di Antonio Skarmeta ed è girato sulle isole di Procida, Pantelleria e Salina. Durante le riprese le condizioni fisiche di Troisi si aggravano a causa di problemi cardiaci: molte scene faticose vengono girate grazie ad una controfigura dell’attore. Poco dopo la fine delle riprese, il 4 giugno 1994, Massimo Troisi muore all’età di 41 anni.
Vita privata
Troisi ha avuto varie storie sentimentali, ad esempio con Anna Pavignano, Jo Champa e Clarissa Burt. Sicuramente la relazione più importante è stata quella con la showgirl Nathalie Caldonazzo, con la quale ha condiviso gli ultimi due anni della sua vita, nonostante la differenza d’età tra i due di ben quindici anni. Riguardo la morte di Troisi, la Caldonazzo ha dichiarato:
Decise a tutti i costi di fare questo ‘Postino’ che è un capolavoro, lo sappiamo tutti quanti. Però, forse, se non l’avesse fatto sarebbe ancora vivo. Avrebbe dovuto subire un trapianto prima di fare questo film, ma diceva sempre che lo voleva fare col suo cuore. E cambiò anche il finale della sceneggiatura, perché nel libro Mario (il protagonista) non muore. Massimo cambiò il finale e fece morire il protagonista.