Quando una coppia decide di convolare a giuste nozze, ha due opzioni possibili.
La prima è di sposarsi semplicemente davanti agli occhi della legge, stipulando un rito civile in comune, e venendo sposati da un pubblico ufficiale. Oppure, se gli sposi sono credenti, possono decidere di stringere anche un matrimonio religioso, oltre a quello civile, comunque necessario per avere un riconoscimento del proprio mutato status civile.
L’Italia è un paese prevalentemente a confessione cattolica: per potersi sposare in Chiesa davanti ad un ministro ecclesiastico è però necessario possedere alcuni requisiti.
Oltre alla documentazione necessaria per il rito civile, per ottenere le pubblicazioni di matrimonio si deve anche avere l’autorizzazione del Parroco. Il Parroco a sua volta richiederà agli sposi il certificato di Battesimo e quello di Cresima, che sono due sacramenti che è necessario aver ricevuto per poter ottenere anche quello del Matrimonio.
Inoltre, si deve aver frequentato il corso prematrimoniale presso la parrocchia dove ci si intende sposare, e per chi è vissuto in un’altra diocesi almeno un anno dopo aver compiuto i 16 anni di età, è necessario anche presentare la prova di Stato Libero Ecclesiastico.