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Matrimonio, molte relazioni sono a rischio. Vediamo assieme quali fattori lo indicano e quali studi sono stati fatti al riguardo.
Lo studio statunitense
Un comportamento che mette a serio rischio il legame del matrimonio è l’infedeltà. Un recente studio statutitense ,durato 17 anni e pubblicato poi, pone enfasi sull’aumento dei divorzi, dovuti al tradimento. Lo stesso studio però non è riuscito a stabilire se i divorzi aumentano perché si tradisce, oppure se è l’inclinazione di alcuni a non prendere seriamente la relazione matrimoniale, che porta poi al tradimento.
Ragioniamo su quest’ultimo aspetto, cioè sull’inclinazione a prendere alla leggera il matrimonio. Alcune coppie si sposano pensando che il loro matrimonio possa comunque essere sciolto tranquillamente alle prime difficoltà.
Viviamo in un’epoca in cui le cose che non funzionano si eliminano e si sostituiscono. Purtroppo questo modo di ragionare si è applicato anche ai rapporti umani. Molte coppie, quando si rendono conto di non andare più d’accordo, non tentano di risolvere il problema, ma mettono la parola fine al loro matrimonio. Il motto è: “meglio lasciare che curare”.
Il fattore età
Justin Lehmiller, uno psicologo della Ball State Universit, afferma che uno dei fattori che incidono negativamente sulla durata di un matrimonio è il fattore età. Cioè lo sposarsi troppo giovani. “Prima una coppia si sposa e maggiori sono le probabilità che divorzi”.
In effetti l’età in cui ci si sposa incide molto sulla durata del matrimonio. Questo dipende dal fatto che molti si sposano troppo giovani, quando non sono ancora in grado di assumersi le responsabilità del matrimonio. E allora perché si sposano? Perché pensano di poter essere felici, di stare sempre bene assieme, di potersi divertire.
Tuttavia, il matrimonio è fatto certo di bei momenti assieme e tante cose positive, ma non solo. È fatto anche di responsabilità, quali affitto da pagare, bollette, figli da crescere, genitori da assistere, imprevisti, malattie, perdite del lavoro.
Se la coppia non è sufficientemente matura e preparata e se il loro amore non è abbastanza solido, sarà molto difficile resistere a queste difficoltà. Il matrimonio si distruggerà presto così come un albero senza radici profonde non resiste alla tempesta. Vale quindi la pena fare il passo del matrimonio quando si ha la maturità per farlo.
L’infedeltà e la religione
Lo studio statunitense citato all’inizio, mette inoltre in risalto che l’infedelta o l’inclinazione della persona a tradire, è spesso causa di divorzi, ma che l’appartenenza religiosa ne riduce il verificarsi. A prova di questo abbiamo fatto una ricerca per capire cosa sia successo in Italia negli ultimi dieci anni.
Questi sono alcuni dati riportati dall’Istat e pubblicati sul loro sito. Sono statistiche relative a divorzi e separazioni, avvenuti in Italia nell’anno 2015. Secondo le loro statistiche risulta che le percentuali di divorzi e separazioni sono state più basse nel caso dei matrimoni celebrati con rito religioso e stanno rimanendo costanti nel tempo. Dal 2005 al 2015 , dopo dieci anni dal matrimonio religioso, su 1000 matrimoni ne rimangono ancora attivi 914 . Nel 2005 erano 911 i matrimoni ancora attivi su 1000.
In effetti quando la coppia di sposi è unita nel vincolo del matrimonio e i due si promettono amore e fedeltà davanti a Dio, sarà molto più difficile che cadano nell’infedeltà e di conseguenza nel divorzio. Ognuno dei due coniugi terrà presente il voto matrimoniale e cercherà di proteggere la relazione dai pericoli che potrebbero intaccarla.
Per poter creare questo tipo di legame duraturo i due coniugi devono imparare a fidarsi l’uno dell’altro. Dovrebbero trascorrere più tempo assieme, fare conversazioni costruttive e sforzarsi di coltivare l’amicizia e la fiducia reciproche. Se faranno così, stringeranno un legame così forte e difficile da sciogliere. Chi potrebbe distruggerlo? Nessuno se loro non lo vorranno.
La predisposizione genetica
Lo stesso psicologo Justin Lehmiller, ipotizza che la predisposizione genetica e alcuni tratti della personalità come l’instabilità emozionale, o l’impulsività possano aumentare il rischio di divorzio. Facendo riferimento a questa affermazione, possiamo dire che è vera in parte. Infatti tratti negativi della personalità possono rovinare il rapporto di coppia. Alcune persone si nascondono dietro queste frasi : “sono fatta così“, “ non posso cambiare”, “ accettami per quello che sono “.
Benché possa esserci una tendenza genetica a certi tratti caratteriali, la personalità invece può essere cambiata. Si può sicuramente migliorare e cambiare atteggiamento da negativo a positivo. Il matrimonio infatti è fatto dall’unione di due persone non che non discutono mai, ma che sono disposte a perdonare. Si può avere un matrimonio felice e vincere la crisi.