Stasera va in onda su Canale 5 "Erba: i giorni dell'odio", prima docufiction di Matrix sui casi più drammatici proposti dalla cronaca nera italiana.
Mix di informazione oggettiva e di narrazione suggestiva, la formula ibrida della docu-soap basa il suo valore sull'onestà intellettuale degli autori.
Al loro potere discrezionale è demandata la responsabilità di non esasperare l'estetica della fiction ,basata sull'"illusione di realtà", a danno della ricostruzione fedele dei fatti.
Con questo speciale, Enrico Mentana chiude un cerchio, radicalizza la vocazione al racconto del suo fortunato talk show.
La spiccata struttura narrativa di Matrix, così come di Porta a Porta, è infatti l'essenza del suo modello di talk.
Archetipo alternativo al più longevo Costanzo Show, frammentario ed evenemenziale: basato cioè su una concatenazione di eventi, di singoli elementi di attrazione creati dall'esposizione di ciascun ospite, spesso non legati da un filo rosso e sfruttati dalla conduzione parassitaria di Costanzo.
Mentana, anchorman dallo stile protagonistico, intelligente e documentatissimo oltre che intrattenitore brillante, si è rivelato l'artefice ideale della delicata alchimia dell'infotainement.
Il migliore nel tematizzare e drammatizzare vicende di cronaca nera o rosa in modo sempre empatico e calibrato.
La docufiction di stasera propone un interrogativo: qual è il confine tra informazione e intrattenimento nella fusionale alchimia dell'infotainment?
Mentana aveva già posto implicitamente la questione, rifiutando all'inizio dell'anno la candidatura al Telegatto in una categoria che accomunava il suo programma a Lucignolo di Italia 1 e Invasioni barbariche di Daria Bignardi.
Oggi, lo attendono al varco i critici con un ideale boomerang.
Compreso il nostro Matteo Failla ,con un post dal titolo eloquente "La Fiction mascherata da docu-fiction" che non condivido nella sua avversione a Mentana, ma che ripropone con cruda efficacia la domanda di base: qual è la linea da non superare in una formula di racconto che aumenta il margine di reinterpretazione fantastica ed il rischio di distorsione della realtà?
"Viene da pensare- scrive in questo bell'articolo sulla docufiction Romolo Sticchi su Etnofiction- che divulgare attraverso la fiction o l'entertainment sia la strada più semplice da seguire, ma sussiste il problema del controllo dei contenuti e dell'impostazione filosofica del mezzo. Un'altra strada ancora all'inizio della sperimentazione invece è quella della docufiction un ibrido tra le due cose…".
L'onestà intellettuale, qualità che Mentana ha peraltro sempre dimostrato di possedere, sembra la sola àncora morale in questo viaggio, un po' avventuroso ma ricco di appeal e di approdi creativi…
Il sito ufficiale di Matrix