Riporto parte di un post (che trovate per intero su Tvblog e su L’Indignato) scritto da Alberto Puliafito a proposito del nuovo spot Mediaset "Tutto. Senza chiederti nulla".
"[…] telespettatore, che deve capire, sapere, ammettere, dietro al "Tutto. Senza chiederti nulla." giace un grosso equivoco, un conflitto che riguarda la struttura stessa del mondo capitalista – e che, se possibile aggrava la posizione della RAI, sia chiaro: qui non si difende a priori il servizio pubblico -, del marketing, della pubblicit…. Le reti Mediaset – quelle private in generale – chiedono eccome ai propri spettatori: essi pagano il prezzo dei programmi che vedono in maniera indiretta nella misura in cui gli investimenti pubblicitari incidono sui prezzi dei prodotti. Il conto viene presentato nelle agenzie di viaggi, al supermercato, in edicola, nelle concessionarie, in tutti quei luoghi – negozi – dove si acquistano beni che vengono pubblicizzati. Tutto. Senza chiederti nulla. Š una grossa bugia, uno slogan pubblicitario identico a quelli della pubblicit… che paghiamo come e pi— del canone RAI."
E’ una estremizzazione frutto di benevole allucinazioni e malumori. E’ certo che la pubblicit… incide sul prezzo del prodotto, ma arrivare ad incolpare Mediaset per una forma di capitalismo subdolo mi pare francamente eccessivo: Mediaset non chiede (e spesso non offre) nulla al telespettatore, Š piuttosto il mercato a farlo.
Mediaset, come tutti i canali privati del mondo, vive di pubblicit…; Š giusto pensare che faccia parte di un circuito che alla fine si ritorce contro il consumatore, ma Š altrettanto sensato pensare che senza tali inezie capitalistiche noi non potremmo che usufruire di sole reti statali o satellitari a pagamento.
E’ una tesi insostenibile.
Allora, spostandoci dall’ambito televisivo, anche i grandi siti d’informazione o i portali internet ti chiedono molto: si nutrono dello stesso meccanismo. Lo stesso Teleblogo – immagino alla ricerca di altri sponsor – potr… espandersi solo grazie ad investimenti di capitali privati. L’intero circuito Blogo contribuisce in piccola parte all’innalzamento del prezzo finale dei prodotti. E non c’Š nulla di male.
Non giustifico il circuito pubblicitario – che fa parte tuttavia di una moderna societ… del consumo – ma non posso nemmeno giustificare tali sentenze fuori dai tempi.