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Tutti affrontiamo periodi molto stressanti che ci fanno sentire a terra e anche di cattivo umore.
Le cause sono infinite, molto spesso riconducibili al lavoro e ai ritmi frenetici a cui siamo sottoposti ogni giorno. E non sempre riusciamo a ritagliarci un momento per noi stessi e per il nostro benessere psico-fisico. Però è importante dedicarci del tempo e prenderci cura della nostra mente come del nostro corpo. Ecco perché la meditazione trascendentale potrebbe fare al caso nostro: qui di seguito cos’è e come praticarla.
A volte vorremmo solo un po’ di silenzio per assaporare attimi di pace, calma e tranquillità. Non sempre è facile concentrarsi su stessi e rilassarsi. La meditazione trascendentale in questo ci può aiutare. Si tratta di un tipo particolare di meditazione dalle origini antiche che trascende da qualsiasi credo religioso o spirituale. Al contrario, il suo scopo ed obiettivo è quello di meditare, concentrarsi su stessi e trovare la pace; è aperto a tutti e può essere praticato anche a casa.
Forse la differenza sostanziale dallo yoga e da altre discipline meditative è proprio la sua semplicità e flessibilità di esecuzione. Sì è vero anche lo yoga si può fare a casa! Sta di fatto però che la meditazione trascendentale è veramente fattibile e praticabile da tutti, perché non richiede grandi competenze se non quella di potersi isolare in una stanza confortevole e in silenzio.
A livello di benefici, apporta migliorie al corpo e alla mente e riduce stress e situazioni di ansia, panico e depressione.
Ma interviene anche sui problemi respiratori e sull’autocontrollo e sull’autoconsapevolezza.
Tutto parte dalla recitazione di un mantra, ovvero di una o più parole fisse, spesso in sanscrito. L’azione di ripetere più volte queste parole permette di isolarsi e distrarsi dai pensieri e dalle preoccupazioni, concentrandosi solo sul loro suono. Questo a sua volta mette in atto un processo di rilassamento in cui il respiro si armonizza.
Durante la recitazione del mantra, è importante focalizzarsi sul proprio respiro e su se stessi. La posizione ideale da assumere è quella classica seduta con le gambe incrociate, la schiena dritta e gli occhi chiusi. In questo modo, la mente si estranea dall’ambiente circostante, si concentra sul silenzio e sul rumore del respiro e inizia ad isolarsi, rilassandosi.
Il tempo di concentrazione sul respiro è personale e può variare a seconda delle specifiche esigenze; in media si può ascoltare per circa 5-10 cicli di respirazioni.
Una volta terminati, si passa alla recitazione del mantra vera e propria. Di norma, va recitato circa 108 volte, numero sacro per la cultura e tradizione buddista. Se infine non si conosco molti mantra, è consigliabile partire dall’OM (scandito bene A-U-M), che va recitato a bassa voce e con maggior attenzione sulla M.