Chi è Mel Gibson: tutto sull’attore e regista statunitense

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Con una carriera poliedrica Mel Gibson ha preso parte ad alcuni capolavori cinematografici che hanno fatto la storia.

Con un Oscar come miglior regista è riuscito a coronare un sogno.

Chi è Mel Gibson

Mel Colmcille Gerard Gibson (Peekskill, 3 gennaio 1956) è un attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico statunitense. Cresce nello stato di New York con i nove fratelli, il padre scrittore di origine inglese, scozzese e gallese e dalla madre irlandese.

Dopo la vittoria di una gran cifra di denaro ad un quiz televisivo il padre porta tutta la famiglia in Australia e qui studia al St Leo’s Catholic College. Il suo soggiorno nell’isola gli consente di evitare di essere arruolato per la Guerra del Vietnam e gli permette di continuare gli studi e avvicinarsi alle sue passioni. Studia all’accademia d’arte drammatica di Sydney e riesce ad ottenere le prime parti tra cui quella nella serie di Mad Max.

Gli esordi nel mondo cinematografico

Nel 1987 ottiene la parte in “Arma letale” un film che ottiene un grandissimo successo internazionale. L’apprezzamento del pubblico si ripete anche con gli altri film della serie usciti negli anni successivi. Negli anni Novanta raggiunge la fama attraverso ruoli importanti come nel film “Amleto” o “Air America”. Esordisce come regista in questi stessi anni e lo fa con “L’uomo senza volta”.

A determinare il suo primo grande traguardo come regista però è il film “Braveheart – Cuore impavido” che gli consente di ottenere l’Oscar nel 1996 come miglior film e miglior regista, pareggiando i colleghi Woody Allen e Clint Eastwood. La storia racconta del patriota scozzese William Wallace che riesce a liberare la sua terra dagli inglesi e si dice che questo abbia influito sulla ricostruzione del parlamento scozzese.

Successo consolidato

Un altro grande pilastro della sua carriera di regista è “La passione di Cristo” uscito nel 2004.

Il pubblico si è diviso e le critiche sono state tanto positive quanto negative. Si contesta il troppo realismo tipicamente “gibsoniano” che mostra terrificanti flagellazioni e scene sanguinose.

Due anni dopo esce nelle sale “Apocalypto”, una pellicola girata nello Yucatan che racconta dell’antico popolo dei Maya.

Anche su questo film non sono mancate delle critiche che hanno definito la descrizione troppo cruenta e primitiva.