Argomenti trattati
Melania Trump è uno dei volti femminili più noti a livello internazionale: prima, grazie alla fama ottenuta con la carriera di modella intrapresa a soli sedici anni e, poi, dal 20 gennaio 2017, in qualità di moglie di Donald Trump e ex First Lady degli Stati Uniti D’America.
Tuttavia, in seguito all’insediamento presso la Casa Bianca a fianco del marito, molti tra gli stilisti più famosi del mondo hanno deciso di non realizzare abiti a lei destinati. Poche settimane dopo le presidenziali americane del 2016, infatti, una parte consistente del cosiddetto fashion system si è scagliata contro Melania Trump per i motivi più disparati: dalle questioni politiche a quelle sociali.
Sophie Theallet, stilista francese che ha realizzato per otto anni gli abiti della precedente First Lady Michelle Obama, è stata una delle prime voci a farsi sentire. Tramite i suoi canali social, Sophie Theallet ha dichiarato in modo molto diretto che non avrebbe confezionato alcun modello per la nuova First Lady scrivendo che
La retorica di suo marito è incompatibile con i valori del nostro brand.
Il riferimento era alle affermazioni sessiste, razziste e xenofobe che Donald Trump aveva pronunciato in numerose circostanze e per niente apprezzate dalla stilista.
Quanto dichiarato da Sophie Theallet non si discosta molto dalla posizione Marc Jacobs che pure si è detto contrario, in questi anni, a vestire la consorte del Presidente per questioni prettamente politiche.
Un altro stilista che ha scelto di non dare il suo contributo all’immagine di Melania Trump è stato Tom Ford che, sul red carpet dei Golden Globes, ha affermato:
Credo che il Presidente e la First Lady dovrebbero indossare vestiti dal prezzo accessibile a tutti gli americani, realizzati negli Stati Uniti. I miei abiti sono fatti in Italia e sono molto, molto costosi. Non credo che molti americani possano permetterseli e credo che la First Lady e il Presidente dovrebbero rappresentare tutti gli americani
In questo caso, quindi, le motivazioni addotte da Tom Ford sono prettamente ideologiche e sociali.
Tra coloro che hanno rifiutato di lavorare per Melania Trump, ci sono anche Kenzo Takada, Philip Lim, e Derek Lam. Philip Lim ha deciso di stringere collaborazioni esclusivamente con clienti che condividono i medesimi valori politici e sociali dell’azienda che rappresenta. Derek Lam, invece, ha scelto di lavorare soltanto con coloro che contribuiscono a rendere gli Stati Uniti una nazione migliore ed ha escluso da questa categoria di individui la famiglia Trump.
Molti sono stati gli esponenti di spicco del settore della moda che non hanno voluto dare il loro contributo alle mise della First Lady negli ultimi quattro anni. Tuttavia, sono stati anche tanti i professionisti che hanno scelto di curare il look dell’ex-modella.
A suo tempo, infatti, Tommy Hilfiger si era espresso a questo proposito e aveva criticato i colleghi ostili alla consorte di Trump con la seguente affermazione:
Penso che Melania Trump sia una bellissima donna e che tutti gli stilisti dovrebbero essere fieri di vestirla come hanno fatto con Michelle Obama
Oltre Tommy Hilfieger, tra gli stilisti che hanno confezionato abiti per Melania Trump possono essere citati RalphLauren, Michael Kors, Christian Louboutin, Hervé Pierre, Dolce & Gabbana oppure case di moda come Chanel, Balmain o Givenchy.