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Tra le tante donne di successo che vale la pena ricordare per meriti e prestigi, ecco Melba Liston, trombonista, arrangiatrice e compositrice statunitense che operò nel corso del 1900 e fu la prima donna trombonista a suonare in una big band negli anni ’40 e ’60. Ma bisogna ricordarla non solo per la musica ma soprattutto per la sua rilevanza sociale. Fu infatti una donna molto forte e coraggiosa ad operare in un ambiente prevalentemente maschile e la sua carriera lavorativa non fu sempre semplice e lineare. Ecco chi era la musicista.
Chi era Melba Liston: vita e carriera lavorativa
Classe 1926, Melba Liston nasce a Kansas City in Missouri e fin da piccola mostra un talento e una passione incondizionati per la musica. Questo grazie anche alla famiglia che le trasmette l’amore per la musica; infatti, all’età di 7 anni la madre le regala un trombone. La bambina impara da autodidatta e viene aiutata nello studio dal nonno che le insegna a suonare gli spirituals e le canzoni popolari.
All’età di 8 anni, è già in grado di suonare da solista in una radio locale, a 10 si trasferisce a Los Angeles e lì inizia a suonare nelle bande giovanili. Nel 1944, entra a far parte dell’orchestra jazz diretta da Gerard Wilson.
Lavora e collabora con i più grandi jazzisti del tempo ma turbata dall’indifferenza del pubblico e dalle problematiche dei viaggi, rinuncia alle tournée e inizia ad insegnare.
Dal lavoro d’ufficio all’arrangiamento
Prediligendo quindi un lavoro da ufficio e una vita più sedentaria, inizia anche a collaborare con Hollywood come comparsa. Ma negli anni ’60 avviene la svolta: inizia ad arrangiare composizioni musicali per gruppi jazzisti.
Poi all’inizio degli anni ’70 si trasferisce in Giamaica per insegnare alla Jamaica School of Music: ci rimane per sei anni e successivamente torna negli Stati Uniti per dirigere le sue orchestre.
I problemi di salute e la morte
Nel 1985, è costretta a smettere di suonare e lavorare a causa di un ictus, ma continua a comporre arrangiamenti. Muore nel 1999 a Los Angeles in seguito a diverse forme ischemiche. La sua vita e la sua professione di trombonista e arrangiatrice non ha solo un’importanza storica nel mondo della musica ma assume una vera e propria valenza sociale perché ha lavorato in un ambiente prevalentemente maschile affrontando le disuguaglianze sociali di quegli anni e i problemi legati alla sua professione.