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Nemico spesso invisibile ma non per questo meno pericoloso è quindi lo zucchero. A lanciare la nuova sfida del mangiar sano è l’australiana Sarah Wilson che, nella sua dieta I quit sugar, spiega come questa sostanza crei un meccanismo di dipendenza simile al consumo di tabacco, droga o alcol. Una dieta già amata dalle star e supportata da studi autorevoli, come quello condotto dall’Università di Princeton, in cui le cavie nutrite a base di dolci «hanno sviluppato tossicodipendenza».
I quit sugar ha un’unica regola: eliminare lo zucchero quanto più possibile, a partire dai suoi derivati come il fruttosio. Lo zucchero, non riconosciuto dal nostro organismo, manda in tilt il metabolismo, bloccando la regolazione dell’appetito e facendoci mangiare di più.
Non basta eliminare i dolci o il cucchiaino di zucchero nel caffè, perché esso è presente in moltissimi alimenti. Dalla frutta, esclusi kiwi e frutti di bosco, al pane confezionato fino al miele, ai sughi, allo yogurt dolce o bevande come thè e succhi di frutta.
Un’alternativa valida può essere l’uso della stevia, un dolcificante naturale, al posto del comune zucchero bianco o di canna, oppure ancora latte e polpa di cocco al posto di creme e gelati, la crema di anacardi e quella di arachidi e il cacao crudo.
Il tempo necessario per disintossicarsi è di otto settimane. Si tratta di una dieta purificante e dimagrante. Molti dei pazienti che l’hanno seguita hanno perso peso, mentre tutti hanno guadagnato una pelle più luminosa.