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Michela Murgia si è scagliata, attraverso una serie di Instagram Stories, contro Levante.
Quest’ultima sarà in gara al settantesimo Festival di Sanremo e, proprio negli ultimi giorni, ha espresso il suo pensiero sulle “quote rosa”. La scrittrice sarda non ha apprezzato le sue parole e ha voluto fare una ‘lezione virtuale’ sul “sistema misogino” che abbiamo in Italia.
Il Festival di Sanremo non arriva mai al debutto senza polemiche: dove non ci sono, si cercano con la lente d’ingrandimento.
Michela Murgia, attraverso una serie di Instagram Stories, si è scagliata contro Levante. Quest’ultima, in occasione della kermesse musicale più importante del nostro paese, ha rilasciato una serie di dichiarazioni che non sono andate giù alla scrittrice sarda. Nello specifico, la frase che ha lasciato l’amaro in bocca alla Murgia è la seguente: “Mi batto per le donne, ma non sostengo le quote rosa: il posto va meritato, non dato per forza”.
Michela, dopo aver postato il pensiero della cantante, ha commentato: “Questo è un buon esempio di confusione”. Dopo questa prima Stories, la scrittrice ha dato vita ad una vera e propria ‘lezione virtuale’ sul concetto di ‘misoginia in Italia’. Si legge: “Molte donne intendono ancora le quote rosa come una pretesa che sostituisce il merito, ma il sistema patriarcale discrimina in base al genere non al merito. Le donne cresciute nei sistemi misogini non riconoscono la discriminazione finché non le toccano direttamente”.
Nella Stories successiva, la Murgia ha postato una foto di Levante e le ha attribuito questa frase: “Io ci sono perché me lo sono meritata. Quelle che sono rimaste fuori non lo meritavano abbastanza”. A questo punto, la scrittrice passa in rassegna alcuni lavori in cui le donne sono ancora in numero nettamente inferiore rispetto agli uomini.
Michela, mostrando qualche articolo di giornale, ha proseguito: “Se su 22 cantanti ci sono solo 5 donne il fatto può avere solo due spiegazioni: o le donne cantano peggio degli uomini… o qualcuno ne è convinto.
Il sistema patriarcale sottovaluta o nega in partenza la competenza delle donne: i rettori universitari in Italia sono 83, solo 7 sono donne. Significa che le donne non sanno fare il rettore? Il consiglio superiore della magistratura ha 24 membri: solo 4 donne. Significa che le donne non sanno fare i giudici? La Repubblica, il Corriere, il Fatto, la Stampa, il Sole24ore, Libero, la Verità, il Mattino, Il Resto del Carlino, il Tirreno, L’Unione Sarda, Avvenire, il Piccolo, il Tempo, il Foglio…
Tutti maschi. Solo il Manifesto e la Nazione hanno una donna a dirigerli: significa che le donne non sanno fare giornalismo? No, significa che viviamo in un paese che sottovaluta o nega il merito delle donne. E quando si tratta di scegliere prende un uomo se è capace e una donna se è eccezionale. Se vuoi far reggere un sistema misogino in eterno infila una donna in ogni selezione. Sarà lei a difendere il sistema dicendo alle altre, io ci sono e sono brava, forse quindi siete voi che non ci avete provato abbastanza.
Oggi cara Levante, quella donna funzionale sei stata tu”. Insomma, la Murgia non ha affatto digerito le dichiarazioni della cantante. Quest’ultima replicherà? Molto probabilmente no, è troppo impegnata con il settantesimo Festival di Sanremo.