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Michelangelo Antonioni ha fatto la storia del cinema segnando la fine di quel periodo definito “neorealismo”, dando inizio ad una nuova era. Considerato uno degli esponenti più importanti di questo settore, scopriamo la storia della sua vita e il suo percorso nel mondo del cinema.
Chi era Michelangelo Antonioni
Michelangelo Antonioni (Ferrara, 29 settembre 1912 – Roma, 30 luglio 2007) è stato un regista italiano. Cresce nella città dell’Emilia Romagna insieme alla famiglia di stampo borghese dove frequenta il Regio Liceo Ginnasio Ariosto. Successivamente si trasferisce a Bologna per studiare Economia e Commercio all’università e qui scopre anche la passione per il teatro e il cinema.
Nel pieno della sua giovinezza scrive per una rubrica cinematografica sul Corriere Padano e successivamente sulla rivista Cinema a fianco di intellettuali come Cesare Zavattini. Inizia in questi anni anche a frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia collaborando con Roberto Rossellini per la realizzazione di “Un pilota ritorna”. Aiuta poi anche il regista francese Marcel Carné e l’italiano Luchino Visconti per mettere a punto dei progetti in cui inizialmente partecipa nelle vesti di sceneggiatura.
Il successo di Michelangelo Antonioni
Nel corso degli anni ’40 si dedica alla realizzazione di alcuni cortometraggi per riuscire sono nel decennio successivo a dirigere il suo primo vero film: “Cronaca di un amore”. Attraverso questo film prende una posizione netta nei confronti del neorealismo da cui si vuole allontanare. Successivamente realizza pellicole molto apprezzate da pubblico e critica come “I vinti”, “La signora senza camelie”, ma anche “Le amiche”, tratto da “Tra donne sole” di Cesare Pavese.
Nel 1957 decide di allontanarsi per un po’ dal cinema e avvicinarsi nuovamente al teatro con la commedia “Scandali segreti”, scritta insieme ad Elio Bartolini, presentataal Teatro Eliseo. Il progetto non va esattamente come previsto per una serie di discussioni nate con il resto della troupe. Pochi anni dopo torna quindi al cinema con dei progetti pensati insieme e ricordati come “la trilogia della malattia dei sentimenti”, ovvero: “L’avventura”, “La notte”, “L’eclisse”. Fondamentale anche “Deserto rosso”, il suo primo film a colori uscito nel 1964 che propone temi importanti come l’incomunicabilità, gli errori commessi dall’uomo attraverso le guerre e molto altro.
Gli ultimi anni di Michelangelo Antonioni
Dopo questi grandi successi decide di provare a realizzare i suoi film all’estero coinvolgendo cast internazionali e girando in lingua inglese. Tra i più noti di questo periodo vi è sicuramente “The Passenger”, film del 1975 considerato uno dei più grandi capolavori del cinema. Nel decennio successivo trova diverse difficoltà e prova a muoversi nella direzione dei film sperimentali per allontanarsi poi però gradualmente dal cinema.
Nel 1985 è colpito da un ictus che lo porta a rimanere paralizzato per metà corpo togliendogli anche la capacità di parlare. I suoi progetti vengono quindi annullati e a distanza di anni riceve riconoscienti importanti come l’Oscar alla carriera o la creazione di un museo interamente dedicato a lui nella città di Ferrara.