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Michelle Obama è stata la prima donna afroamericana a ricoprire il ruolo di First Lady e una delle più amate dal popolo americano. Non solo moglie di Barack, Michelle fa l’avvocato ed si è sempre impegnata nelle campagne sociali per i diritti dei più deboli. Qual è la sua storia?
Chi è Michelle Obama
Michelle LaVaughn Robinson è nata a Chicago nel 1964. La madre è Marian Shields Robinson (1937), segretaria, e il padre era Fraser Robinson (1935 – 1991), impiegato comunale e militante del Partito Democratico, fatto che ha condizionato Michelle già in gioventù. Michelle ha anche un fratello, Craig Robinson, allenatore di pallacanestro della Oregon State University.
Dopo l’infanzia a Chicago e il diploma nel 1981, intraprende la carriera universitaria in legge che la porterà a laurearsi presso la Princeton University e la prestigiosa Harvard Law School. Durante gli studi è nominata consigliere associato occupandosi delle questioni di marketing e proprietà intellettuale e inizia a ricoprire posizioni pubbliche nell’amministrazione comunale di Chicago come assistente del sindaco, e come assistente e commissario per lo sviluppo e la formazione. Tornata a Chicago, lavora come avvocato associato nella società di rappresentanze legali Sidley Austin.
Nel 1993 diventa direttore esecutivo di Public Allies, una organizzazione no-profit che incoraggiava i giovani a occuparsi di questioni sociali creando anche un gruppo per la raccolta fondi, tuttora operante. Nel 1996 operò come Associate Dean of Student Services alla University of Chicago, per la quale contribuì a sviluppare il Centro Servizi Comunitari. Nel 2002 iniziò a lavorare per la University of Chicago Hospitals, dapprima come executive director per gli affari comunitari e, dal 2005, come Vice Presidente della Community and External Affairs. Dal maggio 2007, tre mesi dopo che il marito presentò la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, Michelle ha ridotto drasticamente le proprie responsabilità professionali per sostenere Barack durante la campagna presidenziale.
L’incontro con Barack
Mentre stava ancora frequentando la scuola di legge, viene nominata consigliere associato presso l’ufficio di Chicago del gruppo di legali, lavoro nel quale conosce il suo futuro marito. Barack era uno stagista nel suo stesso studio legale, e al primo incontro tra i due, Michelle, come ammette nella sua autobiografia diventata documentario Becoming, non pensava alla possibilità che sarebbero mai potuti diventare una coppia. Ma gli ideali politici in comune hanno col tempo unito quello che sembrava molto distante.
La loro relazione iniziò con un pranzo di lavoro e poi con un incontro per l’organizzazione di comunità. Nell’ottobre 1992 si sono sposati ed hanno avuto successivamente due figlie, Malia Ann (nata il 4 luglio 1998) e Natasha, soprannominata Sasha, (nata il 10 giugno 2001). Dopo l’elezione di Barack al Senato degli Stati Uniti, la famiglia Obama ha scelto di non trasferirsi a Washington ma di rimanere nel South Side di Chicago restando fedeli alle proprie origini.
Michelle First Lady
Con l’ascesa di suo marito a Presidente degli USA, Michelle entra ufficialmente a far parte della cultura popolare. Nel maggio 2006, la rivista Essence la colloca tra le “25 donne più ispiratrici del mondo“. Nel luglio del 2008 comparve sulla copertina di Vanity Fair, edizione internazionale, nella lista delle persone meglio vestite al mondo e, per lo stesso motivo compare anche su People che l’ha segnalata per il suo look “classico e sicuro”.
Michelle Obama, per molte donne e uomini, è stata un simbolo. Una figura importante per una serie di ragioni. Ai tempi della Convention democratica del 2008, i media hanno osservato quanto Michelle si impegnasse a favore dei problemi e preoccupazioni della gente piuttosto che per le pubbliche apparizioni in programmi televisivi. Questa sua immagine è stata data anche dal suo abbigliamento, Michelle ha infatti preferito sempre di più vestiti ‘normali’ al posto dei suoi iniziali completi firmati.
Michelle è ricordata anche come abile e carismatica oratrice fin dall’inizio della campagna elettorale. Nel discorso inaugurale durante la prima serata della convention dell’agosto 2008, ha parlato della sua famiglia come della materializzazione del “sogno americano”: ha raccontato delle sue origini descrivendo sé stessa come uguale a tutte le altre donne e il marito come un uomo di famiglia. “Si lavora duramente per ciò che si vuole raggiungere nella vita – ha dichiarato – poiché la vostra parola è il vostro legame, e voi fate ciò che dite di voler fare, trattate le persone con dignità e rispetto, anche se non li conoscete di persona, e anche se non siete d’accordo con loro – per me e Barack il successo non si misura con la quantità di soldi che fai, ma dalla capacità di cambiare la vita delle persone”.