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La serie tv Mindhunter, arrivata alla seconda stagione su Netflix, è tratta da una storia vera. L’agente dell’FBI Hunter Ford è infatti ispirato al primo profiler di serial killer, lo statunitense John Edward Douglas.
Mindhunter, la storia vera della serie tv
La serie tv Mindhunter, con le sue due stagioni disponibili su Netflix, è un must see per gli appassionati del genere poliziesco e psicologico. Si tratta della storia del primo profiler, un agente dell’FBI pioniere dell’uso della psicologia per la caccia ai criminali e in particolare ai serial killer. Protagonista è l’agente Holden Ford nonché alter ego del vero agente che rivoluzionò i metodi di indagine, John Douglas, impersonato dall’attore Jonathan Groff. Nel cast anche Holt McCallany nei panni di Bill Tench e Anna Torv della serie tv Fringe nel ruolo di Wendy Carr.
La serie tv statunitense, ideata da Joe Penhall, è tratta dal libro Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer americano scritto a quattro mani da Mark Olshaker e John Douglas. Proprio quest’ultimo ha voluto infatti scrivere la sua autobiografia e spiegare il suo metodo innovativo per l’epoca e tutte le conseguenze di questa profonda innovazione.
John Edward Douglas
John Edward Douglas è il vero agente Holden Ford, vissuto negli Stati Uniti nel dopoguerra. Fu sua la grande intuizione che sta ancora oggi alla base delle ricerche dei criminali e serial killer: il profilo psicologico. Infatti l’agente dell’FBI Douglas analizzava meticolosamente le scene del crimine per cercare di capire il carattere del killer per predirne gli spostamenti e i comportamenti e facilitare la caccia all’assassino. All’inizio il suo metodo di lavoro venne deriso, criticato ma ben presto tutti si accorsero dell’utilità delle sue ricerche. Fu a quel punto che venne fondata l’Unità di Scienze Comportamentali dell’FBI che Douglas diresse per ben 15 anni contribuendo ad approfondire e divulgare la sua tecnica del profiling per catturare i criminali.
Al culmine della sua carriera, John Edward Douglas continuò ad approfondire i propri studi. Fondamentale furono infatti le numerose interviste che l’agente fece ai più famosi serial killer americani mentre era in viaggio per portare in giro il suo metodo. Nei carceri degli Stati Uniti incontrò assassini come Ted Bundy, Edmund Kemper, James Earl Ray e persino Charles Manson. Le interviste sono anche al centro della prima stagione della serie tv Mindhunter. Sulla base delle interviste ai serial killer, Douglas scrisse due libri fondamentali per le scienze comportamentali: Omicidio sessuale: Schemi e Moventi e Crime Classification Manual (CCM).