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Se Nelson Mandela ha rappresentato la lotta all’apartheid dal punto di vista della politica, Miriam Makeba, o Mama Africa come la cantante veniva soprannominata, l’ha rappresentata dal punto di vista musicale. Indimenticabili le sue battaglie contro la discriminazione razziale e per la piena democrazia del suo Paese.
Chi era Miriam Makeba
Cantante sudafricana che ha fatto conoscere le gioie ma anche i dolori della condizione della popolazione nera in Sudafrica. Miriam Makeba è nata il 4 marzo 1932 in un sobborgo di Johannesburg e fin da bambina ha vissuto sulla sua pelle tutte le sopraffazioni del regime dell’apartheid. Sarà fonte di ispirazione e di rinnovata speranza l’incontro nei primi anni ’50 con Nelson Mandela, che all’epoca stava organizzando l'”African National Congress”. I due divennero amici e Miriam sostenne a suo modo tutte le iniziative di Mandela.
Diventata una star con i “Manhattan Brothers“, gruppo con il quale ha raggiunto una fama considerevole anche fuori dei confini del suo Paese, Miriam ha dovuto affrontare anche episodi molto spiacevoli. Un esempio è stato l‘esilio imposto dal governo di Pretoria dopo il suo primo tour negli Stati Uniti del ’60. Non potevano tollerare che fosse diventata il simbolo di un popolo oppresso.
Grazie all’aiuto di Harry Belafonte, che l’ha presa sotto la sua ala, e, lontana dalla sua terra, ha costruito la sua carriera soprattutto negli Stati Uniti. Miriam era molto legata alle radici del suo popolo e non ha mai dimenticato le sue origini, per questo è ricordata come Mama Africa. Proprio in ricordo della sua patria ha iniziato la carriera con un repertorio diviso tra il “Kwela Africano”, “Griot”, che rappresenta la grande tradizione trobadorica africana, e il “Doowop”, lo stile vocale tra Rock’n’roll e Rhythm and Blues degli anni ’50.
Anche in America però Miriam ha incontrato serie difficoltà. Nel 1968 ha sposato Stokely Carmichael, un leader dei movimenti radicali Neri e il suo soggiorno negli USA è stato da quel momento molto difficile. Progetti di dischi e concerti sono stati cancellati e, a quel punto, ha deciso di tornare in Africa trovando nella Guinea una seconda patria che l’ha accolta a braccia aperte.
Il 9 novembre del 2008 Miriam Makeba si trovava a Castel Volturno per un concerto. È durante quel live in Italia che la cantante ha avuto un attacco di cuore e ha perso la vita.
L’impegno civile
Come delegato della Guinea ha preso parte a diverse missioni diplomatiche alle Nazioni Unite dove ha denunciato più volte le barbarie dell’apartheid. Miriam Makeba grazie al suo impegno civile ha ricevuto premi dall’Unesco e da altre importanti organizzazioni. Ha incontrato i maggiori leader del mondo, da John Kennedy a Fidel Castro, da Francois Mitterrand all’Imperatore dell’Etiopia Haile’Selassie.
A causa dell’esilio è rimasta lontana dal suo paese per ben trent’anni, fino al 1990 in cui è potuta tornare in Sudafrica, dove ha portato avanti il suo impegno civile anche post apartheid. Ha ripreso a cantare e a impegnarsi in progetti umanitari fra i quali alcuni di tutela delle donne nere. Tutti i suoi sforzi sono serviti alla fine del regime bianco e all’inizio di un processo democratico.