Miriana Trevisan, dopo aver scritto un articolo su Linkiesta.it, prendendo spunto dallo scandalo scoppiato negli Stati Uniti su Harvey Weinstein e gli scandali sessuali a lui imputabili, ha deciso di parlare, di rivelare il nome del regista italiano che l’ha molestata.
Dopo averne fatto accenno, ribadendo che i problemi di lavoro relativi a soprusi e molestie subiti da attrici e donne dello spettacolo sono statunitensi quanto italiani, Miriana Trevisan ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair facendo nomi e cognomi, deunciando un’aggressione subita da lei ven’tanni fa.
La molestò, all’epoca e a quanto lei stessa ha detto, il regista Giuseppe Tornatore, vincitore di un premio Oscar al miglior film straniero e al Golden Globe per il film Nuovo Cinema Paradiso.
E il ricordo è terribile:
“Invece in certi ambienti in confusione ci vai, eccome. A vent’anni, da sola, con un po’ di bulimia, un po’ di anoressia, qualche libro di filosofia. Chissà se sono salva. Ti dici: dai, sono salva. E quando vai avanti così inevitabilmente ti isoli. Come un chiodo, sì, ma l’unico in una parete vuota, immensa. Una parete che qualcuno chiama arte ma io ne ho dipinta una mia, piena d’amore, che chiamo dignità.”.
Queste le parole, terribili, con le quali Miriana Trevisan ha raccontato la sua bruttissia disavventura. Non ha laciato alcun dubbio su ciò che sarebbe successo, sul giorno in cui si è recata da Giuseppe Tornatore per fare un incontro conoscitivo, speranzosa, in cuor suo convinta che avrebbe potuto lavorare con un regista di fama internazionale.
“Vent’anni fa, andai negli uffici di Giuseppe Tornatore. Era un appuntamento che mi aveva organizzato il mio agente. Non era un provino, ma un primo incontro in vista di un film in lavorazione, La leggenda del pianista sull’Oceano. C’era una segretaria che mi accolse ma poi se ne andò. Rimanemmo soli. Dopo qualche tranquilla chiacchiera sul film, quando ci stavamo salutando, il regista mi chiese di uscire con lui quella sera per andare a mangiare una pizza.
Io risposi che avevo già un impegno, lo ringraziai e mi alzai per andarmene.”.
Ovviamente, continua a raccontare Miriana Trevisan, non finì certo lì, con quel rifiuto: “Lui mi segui fino alla porta, mi appoggiò al muro e cominciò a baciarmi collo e orecchie, le mani sul seno, in modo abbastanza aggressivo. Riuscii a sfilarmi e scappai via.”. Una pessima avventura, quindi, che si è conclusa con una tragica fuga e con la delusione di scontrarsi con un mondo che aveva probabilmente immaginato molto diverso.