Sono numerosissime, al giorno d’oggi, le costrizioni che le donne sono costrette a subire per poter rientrare in un canone di bellezza. Capelli pettinati, make up perfetto, gambe e ascelle lisce come la pelle di un bambino. Tuttavia, all’interno di questo contesto, alcune donne hanno cominciato a ribellarsi, rivendicando la libertà di decidere cosa fare del proprio corpo.
Nel 2015, la regista e scrittrice Nikki Silver ha pubblicato un libro intitolato “Unshaven: Modern Woman, Natural Bodies” che raccoglie una serie di fotografie di modelle che hanno deciso di non depilarsi per gridare la propria ribellione. La tesi sostenuta dalla scrittrice, si fonda sulla necessità di libertà da parte della donna moderna. Al giorno d’oggi, essere donna significa doversi inserire in un canone di bellezza che spesso però non si adatta alla personalità di tutte. Prendersi cura del proprio corpo è assolutamente corretto, secondo quanto scrive Nikki Silver, ma è opportuno che ciascuna lo faccia nel modo che ritiene migliore e non secondo imposizioni del mondo esterno.
All’interno del suo libro, la Silver ha raccolto delle fotografie scattate in California in cui le modelle ritratte non sono depilate e mostrano con orgoglio le loro braccia e le loro gambe pelose. Lo scopo della regista è stato quello di riprodurre lo spirito naturale e più genuino delle sue modelle.
La campagna pubblicitaria di Adidas
La protesta di Nikki Silver non è però una voce isolata. Arvida Bystrom, fotografa svedese di 25 anni, da anni si batte contro i preguidizi di genere. Anche lei ha più volte utilizzato il suo rifiuto della depilazione come mezzo per affermare la libertà femminile. Per questo motivo, Adidas ha scelto la giovane donna come testimonial per la campagna pubblicitaria #Superstar. Alla base delle affermazioni di Arvida, sta, come nel caso di Nikki, la convinzione che sia solamente un’abitudine sociale ad imporre alle donne la depilazione, pratica che impiega tempo e che soprattutto provoca dolore.
Sono numerose, per altro, le attrici famose e le modelle che costantemente rifiutano di fare la ceretta. Tuttavia, non sempre questo gesto di ribellione viene accettato e compreso e anzi molto spesso si generano situazioni difficili e sconvenienti. Una situazione di questo tipo ha purtroppo coinvolto anche la stessa Arvida Bystrom. Nonostante le sue idee non fossero segrete e anzi avessero già più volte trovato esplicitazione, con l’ingresso nella campagna Adidas l’opinione della giovane svedese ha avuto una risonanza decisamente maggiore. Per questo motivo, sono stati moltissimi i commenti negativi e addirittura alcuni sono arrivati a minacciarla di stupro nel caso in cui non si fosse decisa a depilarsi le gambe. Una reazione certamente estrema e sicuramente esagerata.
La ribellione di queste due giovani deve essere intesa nell’ottica di una maggiore libertà dagli stereotipi richiesta dalla società femminile. In particolare, ad essere sempre al centro dell’attenzione, sono soprattutto le donne dello spettacolo che dovrebbero sempre presentarsi come impone la società e non come invece vorrebbe imporre la loro personalità.