Con Molière si introduce uno stile recitativo molto più realistico rispetto alle rappresentazioni classiche che non descrivevano al meglio la psicologia dei personaggi.
Chi era Molière
Molière, nome d’arte di Jean-Baptiste Poquelin (Parigi, prima del 15 gennaio 1622 – Parigi, 17 febbraio 1673), è stato un commediografo e attore teatrale francese. La sua infanzia è marcata da una sequenza di lutti dolorosi che lo portano a vivere una profonda tristezza che si rivede nella sua produzione teatrale.
Grazie alle possibilità economiche del padre e la passione per gli spettacoli del nonno frequenta le scuole più prestigiose e affina il suo interesse per commedie e tragedie. Una volta terminato il percorso nel collegio gesuita, dove impara il latino e la filosofia a fianco di nobili e ricchi, ottiene l’incarico di tappezziere del re.
L’avvio al mondo del teatro
Nel 1641 inizia a frequentare gli ambienti teatrali dove conosce giovani esponenti e belle attrici, tra cui Madeleine Bejart con cui intraprende una relazione. Fondano insieme una compagnia e il giovane lascia l’incarico a palazzo per dedicarsi completamente alla sua passione.
Due anni dopo firma un contratto che definisce i ruoli dei dieci membri della sua troupe teatrale e degli spettacoli in programma, scrivendo per la prima volta un patto firmato di questo tipo. Nonostante l’impegno e il sacrificio non sembrano trovare molto sostegno nel pubblico e quindi nel 1645 la compagnia si scioglie. Alcuni membri rimangono uniti e continuano la loro attività di attori ambulanti per il sud della Francia.
Il successo per le corti di Francia
Riesce a ottenere grande successo con “Sganarello o il cornuto immaginario” e viene accolto con grande calore nelle corti francesi, tra cui quella del re Luigi XIV. In onore di una festa dedicata a quest ultimo ha poi messo in scena la commedia “Gli importuni”, molto apprezzata dal sovrano.
In questi anni scrive molte delle sue opere più celebri tra cui “Il Tartufo” e prendendo spunti anche da opere quali quelle dell’Ariosto o di Boisrobert scrive commedie di successo rappresentate a Parigi. Il suo amore per la recitazione lo accompagna fino alla morte. Alcune leggende raccontano che l’attore ha un collasso mentre recita “Il malato immaginario”.
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