“Allora ero giovane: un animaletto. Sentivo di più il mio corpo. Ora so che il sesso può essere bellissimo con una persona che non ami, mentre può essere meno bello con la persona che ami”
Monica Bellucci torna a parlare intervistata dal Corriere della sera. L’attrice italiana, attualmente impegnata sul set serbo di Kusturica e fresca di divorzio con l’ex marito Vincent Cassel, a settembre compirà 50 anni e sta rilasciando una sfilza di interviste da donna matura.
“A 25 anni, se non erano ancora sposate, le nostre madri erano zitelle. Io quest’anno ne compio 50, e ho appena divorziato. Qualcuno penserà che sono pazza” – esordisce la Bellucci, che parla con grande tranquillità della storia d’amore finita – “Mi sono sposata a vent’anni con Claudio Carlos Basso, il fotografo, e ci siamo lasciati dopo sei mesi. Una delusione. Con Vincent Cassel è durata diciotto anni. Ci siamo conosciuti sul set di un film, “L’appartement”. Un’attrazione irresistibile. È finita perché era un rapporto che non aveva più ragione d’essere. Ci siamo evoluti in modo diverso, eravamo due storie parallele che non si incrociavano più“.
L’affetto, come detto in altre occasioni resta:
“Nel nostro mestiere non esiste la quotidianità. Non ha senso chiedersi: cos’hai fatto, chi hai visto. Del resto, in ogni coppia c’è uno spazio comune e uno per se stessi. Oggi ci lega ancora un grande affetto: io correrei se lui avesse bisogno, e so che lui farebbe lo stesso per me. Abbiamo passato il Natale insieme, in montagna, a Zermatt, con le nostre due bambine. Non so se lui abbia un’altra. Io sono single“.
L’attrice non ha timore di affrontare questa nuova fase della vita:
“Oggi sono sola. Per la prima volta in vita mia non ho un uomo al fianco. E ce la faccio. Lavoro sull’introspezione: guardo dentro me stessa. Ho provato l’ipnosi, ho ritrovato ricordi della mia infanzia che avevo rimosso. Potevo passare la maturità seduta su una sedia di velluto; ho deciso di alzarmi in piedi, di rischiare, e sento che è così che deve essere. Non ho paura“.
Segue poi un po’ di femminismo nazionalista:
“Mi piacciono le italiane. No, non ho mai provato attrazione per le donne, se non per gioco; se fossi stata omosessuale, la mia vita sarebbe stata più semplice. Ma noi italiane siamo speciali. Pericolosissime: senso di maternità unito a femminilità atavica. In un Paese maschilista, siamo riuscite a evolverci; e gli uomini non ce lo perdonano“.