Monica Bellucci è un'attrice assolutamente sopravvalutata; noi italiani lo abbiamo capito, francesi e statunitensi ancora no.
O forse è meglio dire che lo sospettano ma usano comunque il suo volto e la sua fama per portare il pubblico in sala?
Ieri ho letto una notizia fenomenale.
Passi per gli occhialoni da diva antiflash, passi per i ritardi cronici. Ma quando un cronista italiano le fa una domanda e lei risponde in francese suscita perplessità. Avrà forse dimenticato di essere nata a Città di Castello? Prenda lezioni da Sophia Loren.
Tra interpretazioni hollywoodiane che preferisco non citare, tra impegni in produzioni francesi che lasciano il tempo che trovano, io serbo ancora il ricordo della Bellucci made in Italy: e voglio ricordarla così.
Tutto il resto mi sembra solo un tentativo di riciclarsi sotto una nuova luce che non le si addice.
Presto la rivedremo in Italia in Manuale d'amore 2 di Giovanni Veronesi e nel film di Marco Tullio Giordana: avremo finalmente modo di godere delle rinnovate doti di un'attrice che tutto il mondo ci invidia?