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La piccola Indi Gregory non ce l’ha fatta. La bimba soffriva di una malattia mitocondriale rarissima.
E’ morta Indi Gregory, la bimba affetta da una malattia rara: la visione etico-esistenziale
Ha fatto il giro del mondo la storia della piccola Indi Gregori, la bimba di 8 mesi affetta da una grave e rarissima malattia mitocondriale. Per giorni si è cercato di far trasferire Indi all’ospedale Bambino Gesù di Roma, dopo che l’Alta Corte del Regno Unito aveva disposto lo stop ai trattamenti vitali e il trasferimento in un hospice, in quanto secondo loro era la soluzione migliore per la piccola in quanto la sua malattia è una malattia rara e incurabile. Il Governo Meloni con un procedura di urgenza le aveva conferito la cittadinanza italiana per farla trasferire al Bambino Gesù che si era offerto di prenderla in cura, ma a nulla sono servite le battaglie legali dei genitori. I medici inglesi hanno infine staccato le macchine a Indi, la quale però è riuscita a sopravvivere per un giorno, fino alla notizia della morte, avvenuta nella notte tra domenica 12 e lunedì novembre 2023. Il caso di Indi ha suscitato ovviamente un forte dibattito, da un lato c’è chi dice che è una vergogna, che non avevano il diritto di staccarle la macchina, soprattutto se i genitori erano contrari e c’era un altro ospedale che era pronta ad accoglierla, dall’altro però c’è chi pensa che sia stata la scelta migliore, in quanto la malattia di Indi è incurabile e irreversibile e le avrebbe provocato solo dolori.
Indi Gregory è morta: la rabbia dei genitori
La piccola Indi Gregory è morta, si è spenta a soli 8 mesi nella notte tra domenica 12 novembre e lunedì 13 novembre 2023. Indi soffriva di una rara malattia mitocondriale che ha portato l’Alta Corte del Regno Unito a decidere di staccare le macchine che la tenevano in vita, dal momento che, secondo loro, era la scelta migliore per la piccola in quanto la malattia era incurabile e irreversibile. Il padre Dean Gregory, alla morte della figlia ha rilasciato le seguenti parole: “mia figlia è morta, la mia vita è finita all’1.45. Io e mia moglie Claire siamo arrabbiati, affranti e pieni di vergogna. Il servizio sanitario nazionale e i tribunali non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto anche la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a prendere il corpo e la dignità dio Indi, ma non potranno mai prendere la sua anima. Sapevo che Indi era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse ma io e Claire ci siamo assicurati che sarebbe stata ricordata per sempre.” Parole forti quelle del padre della piccola Indi, che sicuramente susciteranno tante riflessioni.
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