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La morte della Regina Elisabetta II ha sconvolto il mondo intero. Ora che Carlo è diventato re, ci saranno tantissimi cambiamenti, come l’inno del Regno Unito, le monete e i francobolli.
Come cambierà l’inno del Regno Unito
“God save the Queen” è l’inno che unisce tutto il Regno Unito, quindi anche Irlanda, Galles e Scozia, ed è conosciuto in tutto il mondo. “Dio salvi la Regina” è la traduzione letterale. Viene usato anche da alcuni Paesi del Commonwealth (Australia, Nuova Zelanda e Canada). Ora che la sovrana è morta, all’età di 96 anni, l’iconico inno dovrà cambiare. Ora il sovrano è Carlo III e le invocazioni chieste a Dio dovranno essere rivolte a lui. Per questo il famoso testo dovrà subire alcune modifiche. Nella prima e nella terza strofa, al posto di Queen è già stato inserito King. “God save our gracious King!, Long live our noble King, God save the King” che significa “Dio salvi il nostro benevolo Re, a lungo viva il nostro nobile Re, Dio salvi il Re” è il testo ufficiale. L’esclamazione si ripete anche alla fine della prima strofa e in coda all’inno. Inizialmente suonerà un po’ strano, ma si tratta di un altro segno inconfondibile della fine di un’era.
Tra qualche mese si terrà l’incoronazione ufficiale di Carlo, alla presenza dell’arcivescovo di Canterbury. L’inno cambierà in God save the King, ma non sarà l’unica modifica. Anche lo stemma reale usato per le missive non sarà più lo stesso. Attualmente è ER che sta per Elizabeth II Regina, ma prenderà il nome del successore. Cambieranno inevitabilmente anche le banconote e i francobolli. Il teatro di questo cambio di inno è il Forum di Assago, dove la nazionale della Gran Bretagna ha incontrato l’Italia nell’ultima partita del girone C dell’Europeo di basket, partita preceduta da un minuto di silenzio in ricordo della regina.
Quando viene utilizzato l’inno
L’inno più antico del mondo, composto tra il 1736 e il 1740, viene usato in tutte le occasioni ufficiali, sia sportive che più solenni. Viene cantato durante le cerimonie. L’ultima volta che si inneggiò al re, prima di ora, fu nel 1951 durante l’amichevole tra Inghilterra e Austria. Giorgio VI, allora sovrano britannico, morì nel febbraio successivo. Quando il 27 maggio 1977 le radio trasmisero per la prima volta il singolo dei Sex Pistols fu un vero e proprio choc per tutto il regno unito. Giovani 20enni inglesi cantavano la canzone e “sputavano” sul simbolo della monarchia durante il Giubileo d’Argento per i 25 anni del regno. Come riportato da SkyTg24, l’inno è stato scritto da Thomas Arne, compositore britannico. Altri sostengono che sia stata un’opera di John Bull. I reali britannici hanno iniziato ad utilizzarlo dal 28 settembre 1744.
Carlo è salito al trono
Carlo è stato nominato Re immediatamente con il nome di Carlo II, anche se avrebbe potuto decidere di scegliere il suo secondo nome, Giorgio VIII. Il cambio di nome ha una tradizione antica. I precedenti Carlo, nella storia della monarchia britannica, sono associati alla guerra civile del 17esimo secolo. Il primo Re a chiamarsi Carlo è stato l’unico ad essere decapitato. Elisabetta aveva deciso di mantenere il suo primo nome ma era una scelta inusuale nella storia britannica. Di solito i regnanti hanno cambiato nome una volta saliti al trono. Il primo nome della Regina Vittoria, per esempio, era Alexandra. Il nuovo Re ha trascorso tutta la vita come Carlo e ha mantenuto questo nome anche dopo essere salito al trono. Come da tradizione, i suoi figli dovranno baciare il suo anello.