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Questa mattina alle 3.37 è morto Totò Riina.
Il boss mafioso aveva appena compiuto 87 anni e stava scontando la pena nel reparto per detenuti dell’ospedale di Parma. Malato ormai da diverso tempo, aveva subito due interventi chirurgici ed era finito in coma. Nelle ultime settimane era peggiorato visibilmente, motivo per cui il ministero della giustizia, dopo il parere della Procura antimafia e dell’Amministrazione penitenziaria, aveva firmato i permessi per i figli di Riina affinché potessero visitarlo.
Gli ultimi saluti prima della morte avvenuta nella notte.
Era il 15 Gennaio 1993 quando il capo di Cosa Nostra venne fermato. Dopo 24 anni di latitanza e svariati omicidi. A pesare sulle sue spalle ben 26 ergastoli. Il più grave quello per gli attentati a Falcone e Borsellino e le relative scorte avvenuto nel 1992.
La prima accusa per Totà Riina arrivò all’età di 18 quando fu condannato a 12 anni di reclusione per l’omicidio di un coetaneo durante una rissa.
Nel 1963, una volta scontata la pena viene fermato con una carta d’identità rubata e una pistola ma, per insufficienza di prove, viene rilasciato. Entrato in Cosa Nostra per intercessione di Luciano Liggio, Totò Riina inizia la sua latitanza costellata da efferati delitti. Tra le sue vittime il boss Michele Cavataio ucciso a colpi di mitra, il procuratore Pietro Scaglione, e i politici Michele Reina e Piersanti Mattarella. Ma anche Tommaso Buscetta, pentito di Cosa Nostra.
Di lui si vendicò uccidendo 11 suoi parenti. Condannato alla reclusione a vita decide di vendicarsi contro quei giudici che avevano voluto un processo contro di lui: Falcone e Borsellino. Il boss corleonese non si è mai pentito e ha trascorso il resto della sua vita in carcere.
Detenuto a vita e diverse mura: una vita trascorsa dietro le sbarre. Nel 1995 Totò Riina è stato detenuto in Sardegna, nel carcere dell’Asinara.
Poi in quello di Marino Del Tronto sottoposto, in isolamento, al 41-bis.
Nel 2003 cominciano i suoi problemi di salute e dopo un intervento chirurgico viene ricoverato ad Ascoli Piceno. Trasferito po nel carcere di massima sicurezza di Opera sarà ricoverato nuovamente nel 2006. Da lì in poi il boss mafioso ha sempre manifestato condizioni di salute precarie. Negli ultimi tempi, vista la situazione critica e i peggioramenti, Totò Riina è rimasto nel reparto dell’ospedale di Parma dedicato ai detenuti.
Pochi giorni e le condizioni del boss sarebbero peggiorate fino allo stato di coma dopo un doppio intervento chirurgico.
Giovedi 16 novembre, il boss corleonese compie 87 anni. Viste le condizioni precarie e in continuo peggioramento gli viene concesso di riabbracciare la sua famiglia. Il figlio Salvo, terzogenito avuto da Ninetta Bagarella, su facebook scrive: “Per me tu non sei Totò Riina, sei il mio papà.
E in questo giorno per me triste ma importante ti auguro buon compleanno papà. Ti voglio bene, tuo Salvo”. Un post che ha avuto vita breve ed è stato subito rimosso dopo aver ricevuto centinaia di commenti di cordoglio.