Nabucco Teatro Comunale di Firenze Giuseppe Verdi

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“Va pensiero sull’ali dorate, va ti posa sui clivi, sui colli ove olezzano libere e molli l’aure dolci del suolo natal!”

Rappresentata per la prima volta al Teatro alla Scala il 19 marzo 1842, il Nabucco di Giuseppe Verdi (il cui originario titolo completo era Nabuccodonosor) è divenuta in breve una delle opere più famose e apprezzate del compositore.

Il merito di questa posizione di prestigio, oltre che all’ovvio talento dell’autore, va attribuito alla lettura risorgimentale che vede nel Nabucco una sorta di inno nazionale alla lotta contro l’oppressore (i babilonesi-asburgici).

Questo tipo di interpretazione sembra essere stata più una felice coincidenza storica che un vero e proprio incitamento segreto alla ribellione, per quanto la presenza del celeberrimo coro del Va pensiero renda legittimo il sospetto: l’attenzione di Verdi e del librettista Temistocle Solera è infatti rivolta sopratutto al dramma famigliare del Re Nabuccodonosor e delle figlie Abigaille e Fenena e a quello dell’intero popolo ebraico.

Da questa sera fino al 31 gennaio al Teatro Comunale di Firenze andrà in scena il Nabucco di Giuseppe Verdi per la regia di Leo Muscato e la direzione dell’Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino a cura di Renato Palombo.

Si tratta di una rappresentazione improntata all’astrazione, privata di un contesto storico definito, e caratterizzata da un lavoro preciso e puntuale sulla luce: i due popoli contrapposti assumono diverse connotazioni proprio grazie al gioco tra illuminazione e costumi.

Si alternano attimi concitati e frenetici ad alcune sospensioni di scavo psicologico, in cui i personaggi espongono i loro pensieri, isolati spazialmente e musicalmente dal resto dello scenario.

È lo stesso Muscato a chiedersi infatti chi sia il vero protagonista della storia raccontata nel Nabucco: “Potrebbe essere la storia di un conquistatore che a un certo punto si sente Dio, e per questo viene punito; oppure la storia di una principessa che scopre di essere figlia di schiavi e ha sete di potere o la storia di una giovane donna rapita e tenuta in ostaggio da un uomo che ama, un uomo che per salvare lei, tradisce l’intero suo popolo; o quella di un profeta in crisi che in un momento di difficoltà cosi grande, vede la sua fede vacillare.

Questo il calendario delle rappresentazioni:

Martedì 21 gennaio, ore 20.30
Venerdì 24 gennaio, ore 20.30
Domenica 26 gennaio, ore 15.30
Martedì 28 gennaio, ore 20.30
Giovedì 30 gennaio, ore 20.30
Venerdì 31 gennaio, ore 20.30