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Nadia Toffa è diventata un simbolo della lotta contro il cancro a livello nazionale: dalla sua storia nasce l’iniziativa della città di Taranto, enormemente legata alla memoria della giornalista che si è battuta per informare gli italiani sui pericoli dell’Ilva, di intitolarle il reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
Nadia Toffa: curare i bambini nel suo ricordo
L’idea di intitolare a Nadia Toffa un reparto oncologico non è nato dalle istituzioni della città di Taranto bensì da una libera iniziativa dei cittadini, che si sono organizzati sulla rete lanciando una petizione su change.org.
Il documento ha raccolto ben 91.000 firme che sono state consegnate al Presidente della Giunta Regionale della Regione Puglia, Michele Emiliano.
In allegato la richiesta di rendere omaggio a Nadia Toffa attraverso un gesto concreto e strettamente correlato all’ultimo periodo della sua vita: per la creazione del reparto oncologico destinato alla cura dei piccoli pazienti, Nadia si era battuta strenuamente durante e dopo le sue inchieste sul territorio tarantino.
L’iter burocratico e la data ufficiale
Dopo aver ricevuto le firme dei suoi cittadini, il Presidente Emiliano si è messo in comunicazione con il direttore generale della Asl di Taranto, a cui spettava dare il via libera per l’effettiva risposta alla richiesta dei tarantini.
Il direttore Stefano Rossi ha dato immediatamente il proprio nulla osta, quindi il progetto di dare il nome di Nadia Toffa al reparto di oncologia pediatrica di Taranto si concretizzerà. Non si sa ancora quando, eppure sono in molti a credere che il 18 Dicembre sarebbe un giorno ideale.
Il reparto di oncologia pediatrica del Santissima Annunziata venne fondato infatti proprio il 18 Dicembre 2018: quale modo migliore di celebrare il primo anniversario del reparto se non ricordando Nadia Toffa, che di Taranto è già cittadina onoraria?
Le polemiche sul web
Nonostante il fatto che l’iniziativa dei cittadini di Taranto possa essere comprensibile ed encomiabile, sul web si sono moltiplicate le critiche alla scelta del Presidente della Regione e del Direttore Generale dell’Asl.
I motivi non sono legati alla malattia della Toffa e alla battaglia combattuta dalla giornalista nell’ultimo anno della sua vita. Al contrario le critiche fanno riferimento a episodi molto vecchi, che risalgono ai tempi in cui Nadia Toffa produceva per le Iene servizi in merito alla medicina alternativa per la cura del cancro, dando particolare rilievo alle idee di coloro che si schieravano contro la medicina scientifica e si rifiutavano di sottoporsi alle radio e chemioterapie.
Con il tempo, soprattutto a partire dal momento in cui a Nadia fu diagnosticato il tumore, la redazione de Le Iene ha provveduto a eliminare dalla rete tutti i video che facevano riferimento alle vecchie inchieste della Toffa, che nell’ultimo periodo della sua vita si schierò altrettanto apertamente a favore delle terapie “tradizionali”, affermando che radio e chemio sono le uniche armi realmente efficaci contro il grande male del nostro tempo.
Secondo i detrattori della Toffa, intitolare un reparto di oncologia a una persona che si è rifugiata nei risultati certi della medicina ospedaliera soltanto quando le è stato strettamente necessario è un po’ ipocrita.