Nastri d’Argento 2023: i vincitori

I Nastri d'Argento 2023 sono stati assegnati nella serata di premiazione del 27 febbraio 2023 a Roma, presso il Cinema Caravaggio. Numerosi i premi assegnati, anche quelli speciali e le menzioni d'onore: arte, professionalità e tanta sensibilità artistica.

Il 27 febbraio 2023 sono stati annunciati i documentari vincitori ai Nastri d’Argento 2023. Presso il Cinema Caravaggio a Roma, sono stati consegnati i premi e la serata è stata ricca di emozioni e di grandi soddisfazioni.

Nastri d’argento 2023: i vincitori ufficiali

A fine gennaio 2023 era già circolata la notizia secondo cui il Nastro dell’Anno era stato assegnato a Francesco Zippel per Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America e così, ovviamente, è stato. Insieme al nome di Sergio Leone arriva quello di Marco Turco, che per il cinema reale ha vinto il Nastro d’Argento 2023 con La generazione perduta. Il regista nel suo documentario racconta l’Italia degli anni Settanta e lo fa attraverso la storia di Carlo Rivolta, personaggio che comincia a indagare sullo spaccio di eroina fra i giovani.

Il premio per il miglior film della sezione Cinema, Spettacolo, Cultura, è stato assegnato ex aequo a: Ennio Flaiano, Straniero in Patria diretto da Fabrizio Corallo e Valeria Parisi, e a Marco Spagnoli con il suo Franco Battiato – La Voce del Padrone.

È necessario citare anche la street artist Laika, che entra d’ufficio nella categoria Protagonista dell’anno nel documentario di Antonio Valerio Spera intitolato Life is (Not) A Game, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. Si tratta di un film che racconta le misteriose incursioni notturne tra provocazione e protesta militare.

La serata dei Nastri d’Argento 2023, però, ha visto anche l’assegnazione di alcuni premi speciali, come quello “Cinema e Lavoro“, aggiudicato a Via Argine 310 di Gianfranco Pannone e Noi siamo Alitalia – Storia di un Paese, diretto da Filippo Soldi. Il Premio Valentina Pedicini come Miglior Film è stato invece assegnato ad Alice Tomassini, con il suo Kordon.

Vincitori Nastri d’Argento 2023 – Documentari

  • Documentario dell’anno: Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America di Francesco Zippel;
  • Cinema del Reale: La Generazione Perduta, di Marco Turco;
  • Premio speciale: Las Leonas, Chiara Bondi, di Isabel Achàval;
  • Cinema, Spettacolo, Cultura: Ennio Flaiano, Straniero in Patria, di Fabrizio Corallo e Valeria Parisi / Franco Battiato – La Voce del Padrone, di Marco Spagnoli;
  • Protagonista dell’Anno: Laika per Life is (Not) A Game, di Valerio Spera;
  • Il Grande Calcio Gli Eroi dello Sport: Miglior Film, La Bella Stagione, di Marco Ponti;
  • Premio Speciale: Gigi Riva per Nel nostro cielo un rombo di tuono, di Riccardo Milani;
  • Menzione Speciale: Er Gol de Turone era Bono, di Francesco Micciché, Lorenzo Rossi Espagner;
  • Premio Valentina Pedicini, Miglior Film: Kordon, di Alice Tomassini;
  • Premio Speciale: La timidezza delle chiome, di Valentina Bertan;
  • Premi Cinema & Lavoro: Via Argine 310, di Gianfranco Pannone / Noi siamo Alitalia – Storia di un paese che non sa più volare, di Filippo Soldi

Per la categoria Cinema, Spettacolo, Cultura, tra i finalisti anche Elisabetta Sgarbi con il suo Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza, Simona Risi con il suo Capelli quasi biondi, occhi quasi azzurri – 78 lettere a Pier Paolo Pasolini e infine Souvenir d’Italie, dedicato a Lelio Luttazzi, di Giorgio Verdelli.

I Nastri d’Argento 2023 sono stati ricchi di contenuti e di temi molto importanti e la scrittrice e giornalista Laura Delli Colli ha dichiarato che:

Una selezione finale nella quale è prevalsa, con la qualità narrativa, anche la nostra sensibilità giornalistica. Si chiude un’edizione particolarmente segnata dalla memoria ma anche dalla cronaca di una stagione complessa che ha siglato la svolta più significativa sul tema dei diritti civili affrontando, però, con lucidità anche le contraddizioni di un periodo segnato dall’effervescenza della contestazione e insieme dalle contraddizioni e dalle derive, non solo politiche, che hanno snaturato il sogno del grande cambiamento.

Scritto da Marta Mancosu

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