Il corpo di Naya Rivera, scomparsa lo scorso 8 luglio, è stato ritrovato a largo del lago Piru, in California, e dai primi esami svolti sul cadavere sembrerebbe confermata l’ipotesi di un annegamento. L’attrice avrebbe salvato suo figlio dopo che la barca si sarebbe allontanata mentre facevano il bagno a largo.
Naya Rivera: l’autopsia
Non sarebbero state rivelate cause di un malore e dagli esami tossicologici sarebbe stata esclusa la possibilità che alcol e droga fossero presenti nel sangue della donna al momento del decesso. L’ipotesi più accreditata è che Naya Rivera sia scomparsa per annegamento dopo che, a largo del lago Piru, sarebbe entrata in acqua insieme a suo figlio di 4 anni per fare il bagno. La corrente avrebbe allontanato l’imbarcazione e l’attrice avrebbe fatto di tutto per riportare il bambino su di essa. Poi, stremata, si sarebbe lasciata cadere nelle profondità del lago.
La ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine sembra esser stata confermata dal piccolo Josey, che qualche ora più tardi è stato rinvenuto dai primi soccorritori mentre dormiva da solo, sull’imbarcazione. In tutto il mondo si stanno svolgendo momenti di raccoglimento e commemorazione per l’attrice 33enne tragicamente scomparsa: anche l’ex collega di Glee Lea Michele ha dedicato a lei un post su Instagram dopo esser stata travolta da un’ondata di critiche per non aver dato peso alla questione (almeno a mezzo social). Il piccolo Josey ha raggiunto da subito i suoi familiari.