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Lei si chiama Negin Ahm, ma è conosciuta come Negzzia. E’ una splendida modella non ancora trentenne di origine iraniana con una storia decisamente unica. Nata in una buona famiglia, ma di idee opposte rispetto a quelle del regime, non ha voluto sottostare a quanto previsto in Iran per chi lavora come modella. Lei forse ha esagerato, e ora si ritrova a fare la senzatetto. A Parigi però, perché ha chiesto lo status di rifugiata. E non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi o di tornare nel suo Paese dì origine, con quello che le è capitato.
La storia di Negzzia
La modella Negzzia è nata a Teheran, in Iran. La sua famiglia è iraniana. La mamma è insegnante di yoga, il padre ingegnere. Nei primi anni della sua vita non se l’è passata male. La particolarità della sua famiglia però è sempre stata quella di non avere un’educazione religiosa. Per scelta. E di guardare con interesse all’occidente, più che alla cultura islamica. Tanto è vero che la ragazza si è lasciata affascinare dai tatuaggi, coprendosi alcune parti del corpo con vere e proprie opere d’arte. E dedicandosi alla fotografia, sia come fotografa, che come modella.
Qui però sono cominciati i disastri. Lavorare come modella in Iran è possibile. L’importante è stare attenti a non infrangere quanto previsto dai ‘guardiani della virtù’. Lei non è stata attenta, era una di quelle modelle che posano senza burqa e che non ha paura a mettere in mostra il proprio corpo. E l’ha pagata cara. Ha dovuto scappare ad Istanbul e ha continuato a lavorare come modella. Se fosse rimasta in Iran sarebbe stata imprigionata e frustata.
Da modella a senzatetto
In realtà anche in Turchia le cose non sono andate bene a Negzzia, che ha preferito spostarsi in Francia. Parigi è la città dove i sogni delle modelle si avverano. Lei ha assistito quasi per caso ad una sfilata, grazie al buon cuore di un agente della sicurezza che l’ha lasciata passare. E ha capito che sarebbe stato il suo futuro. Piccolo problema: per poter rimanere in Francia e poter lavorare regolarmente, ha bisogno di un permesso. Nel suo caso si tratta dello status di rifugiata. Lei lo ha richiesto e sta aspettando che la burocrazia francese faccia il suo corso. Nel frattempo percepisce un’indennità giornaliera di 6,80 euro in quanto richiedente asilo.
Con la diaria Negzzia non ci campa. Metà la spende in palestra per potersi tenere in forma e continuare a proporsi come modella, l’unico lavoro che sa fare. L’altra metà le consente di vivere per strada e qualche volta essere ospitata a casa di amici, dove ne approfitta per lavarsi. Ha imparato a vivere per strada grazie all’aiuto di altri senzatetto. Non è facile, ma adesso sa come fare. Usa il wifi libero di alcuni locali per poter tenere attivo il suo account Instagram e ha alcuni posti preferiti e sicuri per dormire. In attesa che la sua richiesta di rifugiata venga accolta. Quello che è certo è che lei in Iran non ci tornerà. Non ha alcun interesse a farlo né a sottostare alle leggi islamiche. Sa che il suo futuro sarà a Parigi e sta tenendo i denti stretti aspettando di poter essere in regola e lavorare come ha sempre sognato di fare e non certo di prostituirsi, come le è stato chiesto.