Chi era Nereo Greggio il padre di Ezio deportato in Germania

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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Nereo Greggio è stato un modello di comportamento e di coraggio per Ezio Greggio e per i suoi figli.

Soldato nella seconda guerra mondiale, spedito in Grecia a combattere al fronte e passato attraverso l’orrore dei campi di sterminio nazisti pur di non venir meno ai propri valori morali, Nereo Greggio è l’uomo per il quale Ezio Greggio ha rifiutato la cittadinanza del comune di Biella, in Piemonte.

Nereo Greggio: padre, soldato e partigiano

La figura paterna ha avuto un ruolo gigantesco nella maturazione di Ezio Greggio come uomo e come persona.

Il presentatore era così legato a suo padre da dedicargli un saluto speciale alla fine di ogni puntata di Striscia La Notizia. “Ciao Nereus” è stato il grido con il quale Ezio ha chiuso per moltissimo tempo il suo impegno quotidiano per il telegiornale satirico.

Questa stima enorme nei confronti del padre nacque nell’infanzia di Ezio, che venne scandita dai drammatici racconti di guerra che Nereo faceva a suo figlio.

L’uomo sostenne il servizio militare durante la seconda guerra mondiale e si unì alle truppe che vennero inviate in Grecia dopo il celebre e fallimentare “spezzeremo le reni alla Grecia” che Mussolini dichiarò davanti alla “folla oceanica” della capitale.

Terminata la campagna di Grecia l’esercito italiano venne richiamato in Patria al fine di contenere e possibilmente interrompere il movimento partigiano che stava dando tanto filo da torcere all’esercito nazifascista soprattutto in alta Italia.

Nereo Greggio si rifiutò categoricamente di partire per andare a combattere gli italiani che stavano dando vita alla Resistenza e quindi, anche se non ebbe mai occasione di arruolarsi tra le fila del Comitato di Liberazione Nazionale, può essere considerato a tutti gli effetti un partigiano.

La scelta di Nereo ebbe un costo altissimo: l’uomo fu destinato ai campi di concentramento come tutti gli altri traditori del regime fascista.

Passò da recluso tre anni terribili, durante i quali continuò ad aiutare i prigionieri più deboli.

“Dieci film con i racconti di mio padre”

Ezio Greggio ha sempre affermato che i racconti di suo padre avrebbero potuto sostenere la sceneggiatura di dieci film, eppure non ha mai voluto imbarcarsi nell’avventura di raccontare un dramma così profondo e intimo per la sua famiglia.

Solo una volta Greggio si ispirò direttamente a quello che suo padre gli aveva raccontato: quando fu chiamato a interpretare un militare fascista per il film di Pupi Avati Il Papà di Giovanna.

Sapendo di compiere una scelta che avrebbe reso terribilmente orgoglioso suo padre, se fosse stato ancora vivo, Ezio Greggio ha recentemente rifiutato la cittadinanza onoraria del comune piemontese di Biella, che non troppi giorni prima aveva rifiutato la proposta di accogliere tra i propri cittadini onorari la senatrice a vita Liliana Segre.

Come Nereo Greggio la senatrice ha vissuto sulla propria pelle la barbarie dei lager nazisti e ha avuto il coraggio di trasmettere la memoria delle proprie esperienze.

Ezio Greggio non poteva che renderle omaggio e rifiutare l’onoreficenza.