Chi era Nettie Stevens, una delle prime donne scienziate nell’ambito delle scienze biologiche? La brillante scienziata americana ha rivoluzionato il campo della genetica e fu lei a scoprire come sia la presenza o l’assenza del cromosoma Y a determinare il sesso di una persona.
Chi era Nettie Stevens: tutto sulla scienziata
Nettie Maria Stevens nacque il 7 luglio 1861 a Cavendish, nel Vermont. Già tra le aule universitarie fece notare il suo genio: si laureò in soli 2 anni invece che in 4. Stevens studiò anche in Europa, alla Stazione Zoologica di Napoli e all’istituto di zoologia dell’University di Würzburg, in Germania. Fu per alcuni anni insegnante universitaria, per poi diventare una ricercatrice presso il Bryn Mawr College, uno dei pochi centri di ricerca che nel XIX secolo consentiva alle donne di ottenere un dottorato.
Fu proprio nei suoi anni da ricercatrice presso il Bryn Mawr College che Stevens fece la sua sensazionale scoperta, che rivoluzionò il mondo delle scienze biologiche. Durante i suoi studi su dei vermi della farina, Nettie scoprì che lo sperma maschile entrambi i cromosomi X e Y, mentre le cellule riproduttive delle femmine contenevano solo il cromosoma X. La presenza o l’assenza del cromosoma Y nei maschi e nelle femmine di questa specie, era la prova che il sesso di un organismo dipende da patrimonio genetico.
Il mancato riconoscimento in vita
Nettie terminò il suo studio nell’aprile del 1905, e lo inviò alla Carnegie Institution of Washington, che lo pubblicò con il titolo “Studies in spermatogenesis with especial reference to the accessory chromosome”. Continuò comunque i suoi studi genetici, analizzando circa cinquanta insetti.
Nonostante i risultati rivoluzionari della sua ricerca, per molto tempo, solo perché scienziata donna, non le vennero riconosciuti i meriti della sua ricerca. Il merito della scoperta della determinazione del sesso fu attribuito nell’800 a Thomas Hunt Morgan, un genetista a cui Nettie Stevens aveva inviato i suoi studi per un parere e che si attribuì i meriti della scienziata. Grazie alle scoperte di Nettie, Morgan vinse il premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina nel 1933, mentre la genetista venne declassata a “brava tecnica di laboratorio”.
La sua fu una morte precoce, si ammalò di cancro al seno e morì a soli 51 anni. Il suo lavoro è simbolo di molte donne che, pur avendo dedicato la loro vita alla scienza, videro il loro lavoro deliberatamente ignorato e sottovalutato, come Ada Lovelace e Mary Anning.