Argomenti trattati
Sono trascorsi due mesi da quando Niccolò Bettarini, figlio di Simona Ventura e Stefano, ha subito un’aggressione con 11 coltellate.
Il ragazzo subì un delicato intervento e fortunatamente tutto si è risolto nel meglio. In carcere sono finiti quattro ragazzi e, a distanza di due mesi, uno di loro, alla vigilia di una nuova udienza, ha ammesso di aver colpito Mr Betta con un coltello.
Sono ormai trascorsi due mesi da quando Niccolò Bettarini, in una tranquilla serata milanese, è stato accoltellato fuori dalla discoteca Old Fashion.
Il ragazzo, intervenuto per salvare da un pestaggio un amico, è stato accerchiato da un folto gruppo di ‘esaltati’ che, senza pensare a ciò che stavano facendo, lo hanno colpito con 11 coltellate. Il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini è stato prontamente soccorso e trasportato in ambulanza all’Ospedale Niguarda, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento. Niccolò, fortunatamente, è vivo e sta bene, ma quelle ore sono state estremamente delicate, sia per lui che per la famiglia.
Del folto gruppo degli aggressori sono stati arrestati solo quattro giovani: Davide Caddeo, Alessandro Ferzoco, Andi Arapi e Albano Jakej. Fino a qualche ora fa, nessuno aveva ammesso di aver sferrato le coltellate, ma adesso, uno di loro ha depositato una nuova memoria che rimescola un tantino le carte. La decisione spetta al giudice, ma questa mossa sembra la classica ‘scelta’ imposta dagli avvocati. Il Pm, nell’ultima udienza, ha chiesto 10 anni di carcere per tutti gli imputati.
Nelle ultime ore, Davide Caddeo, difeso dagli avvocati Robert Ranieli e Antonella Bisogno, ha depositato una nuova memoria in cui ammette di aver colpito Niccolò con una sola coltellata. Per il Pm Elio Ramondini invece, i colpi sarebbero 8 e per questo chiede 10 anni di carcere. Il Caddeo ha dichiarato che, nella serata dell’aggressione, era in corso una rissa e che lui era ubriaco.
Quando Bettarini si è avvicinato a loro, lo ha fatto in maniera strafottente e per questo motivo ha perso la testa e lo ha colpito con un fendente. Davide sostiene di non essersi reso della cosa fino a quando non ha visto Niccolò a terra, sporco di sangue. L’aggressore sostiene anche di essersi preoccupato della situazione, ma di non aver fatto nulla perché impaurito da quanto avvenuto. Considerando che nell’ultima udienza il Pm ha chiesto 10 anni di carcere per tutti e 4 gli aggressori, Caddeo spera che con questa memoria, la sua condanna venga rivista.
Giovedì 29 novembre ci sarà un’altra udienza e Davide verrà ascoltato in aula davanti al Gup Guido Salvini e fornirà una ricostruzione dei fatti più dettagliata. Anche gli altri tre, alla luce della mossa difensiva dell’imputato principale, potrebbero decidere di ‘cambiare’ la loro versione. Dalle indagini, soprattutto difensive era emersa anche l’ipotesi della presenza di un secondo coltello. Tesi che, però, a detta degli inquirenti, non ha mai trovato riscontri.
Speriamo soltanto che la giustizia faccia il suo corso e che episodi del genere non avvengano più, perché la violenza, in qualsiasi modo venga perpetuata, non deve essere mai accettata.