Niccolò Bettarini: “Dopo l’aggressione ho ritrovato la fede”

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Niccolò Bettarini, dopo l’accoltellamento subito, ha preso un’importante decisione.

Il figlio di Simona Ventura e di Stefano, in una lunga intervista al settimanale Di Più, ha ricordato ancora quei terribili attimi dell’aggressione e la veloce corsa in ospedale. Il ragazzo sceglie di raccontare della ritrovata fede e dei progetti per il futuro.

La fede

Niccolò Bettarini ha trascorso un’estate come non avrebbe mai immaginato. Prima l’accoltellamento, poi la corsa in ospedale ed ora la convalescenza. Fortunatamente tutto è andato nel migliore dei modi e l’intervento a cui è stato sottoposto è riuscito alla perfezione.

Mr Betta, in una lunga intervista rilasciata a Di Più, dichiara: “Siamo una famiglia credente, siamo profondamente cristiani e quello che è successo mi ha fatto ritrovare la fede. Non penso che sia stata solo fortuna. Mia madre e io, pochi giorni dopo essere uscito dall’ospedale, siamo andati da padre Roberto, il parroco che a Milano ha sposato lei e papà. Siamo stati con lui una giornata intera, abbiamo parlato tanto”.

L’aggressione ha cambiato per sempre la vita del giovane Niccolò, che non crede che la sua salvezza sia da attribuire al semplice fato. Infatti, il figlio di Simona dichiara: “Ricorderò per sempre che in ambulanza, nella mia testa, ho improvvisamente iniziato a pensare ‘Non voglio morire così…Io non voglio morire così’. E a quel pensiero ho dato voce. L’ho gridato ai medici. A tutti. Per tutto il tragitto che l’ambulanza ha percorso fino all’ospedale.

Volevo che lo sapessero tutti, probabilmente volevo che il mio urlo arrivasse in Cielo e lo sentisse anche Dio. E penso lo abbia sentito”. In casi come questi, non so come, forse per un fattore prettamente antropologico, ogni uomo, anche quello più dichiaratamente ateo, si rivolge ad un suo Dio, chiede aiuto, perché quando la vita ci sta sfuggendo di mano, la fede, qualunque essa sia, si rivela l’unica strada percorribile.

Niccolò Bettarini ha ritrovato, perché in fondo non l’ha mai persa, la fede, quella pura, quella che rappresenta un appiglio in un momento di burrasca. Si può credere o meno, essere cristiani, musulmani o buddisti, ma anche il solo fatto che un ragazzo giovane ammette di avere ‘una fede’ fa riflettere. Mr Betta prosegue: “Una coltellata è arrivata dritta vicino al fegato. Una costola, spezzandosi, ne ha rallentato l’affondo.

Se quella stessa coltellata fosse arrivata qualche millimetro più sopra, se la costola non l’avesse deviata, mi avrebbe perforato il polmone. Uscire vivi da situazioni del genere ti cambia profondamente”. Ebbene sì, queste sono quelle circostanze della vita che portano a grandi riflessioni e Niccolò ha capito cosa vede nel suo futuro e cosa ha deciso di cambiare.

I progetti

Dopo l’accoltellamento, Niccolò Bettarini ha preso un’importante decisione per il suo futuro.

Il figlio di Simona Ventura ammette: “Se voglio diventare un grande calciatore, devo smetterla di fare la vita notturna. Farò di tutto per cercare di tornare a giocare al più presto nella mia Triestina”. Nel cuore di Mr Betta batte la stessa passione di papà Stefano Bettarini, quella per il mondo del calcio. Al giornalista che gli chiede qualche informazione in più sulle proposte che gli sono arrivate dal mondo dello spettacolo, tipo quella di prendere parte al cast della prossima edizione del Grande Fratello Vip, Niccolò risponde: “Il mondo della Tv? Per ora è prematuro parlarne”.

Effettivamente, è ancora presto, anche perché, almeno per ora, la passione del calcio vince su tutte.