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Nilde Iotti, all’anagrafe Leonilde, non è stata solo una politica italiana, ma è stata anche la prima donna della storia del nostro paese a ricoprire una delle massime cariche dello Stato, quello della presidenza della Camera dei deputati. Il suo predecessore fu Pietro Ingrao, mentre il suo successore fu Oscar Luigi Scalfaro.
Ma il record non si ferma qui, perché Nilde Iotti è stata in carico per 13 anni e tre legislature, un periodo di tempo che rappresenta il più lungo mandato come presidente della Camera. Nilde rinunciò al suo incarico nel novembre del 1999 per via di alcuni problemi di salute e morì qualche giorno dopo aver dato le dimissioni. Ma qual è la storia di Nilde Iotti?
La storia di Nilde Iotti: la politica al femminile
Nilde Iotti nacque il 10 aprile del 1920 a Reggio Emilia. Il padre era un deviatore delle Ferrovie dello Stato e attivista nel movimento operaio socialista. Per via di questo suo attivismo era perseguitato dal regime fascista. Con un po’ di sacrifici comunque, l’uomo riuscì nell’intento di iscrivere la figlia all’Università Cattolica di Milano.
Università che Nilde completò dopo la morte del padre, grazie all’aiuto della madre, che smise i panni di casalinga per iniziare a lavorare, in un periodo in cui il compito della donna era quello di badare alla casa. Durante gli anni dell’università comunque, Nilde decise di seguire, in qualche modo, le orme del padre, e con l’adesione dell’Italia alla Seconda Guerra Mondiale si iscrisse al P.C.I. (Partito Comunista Italiano).
Nilde Iotti: l’attivismo politico e la Resistenza
Nilde militò come membro del P.C.I. dal 1943, anno in cui fece da porta ordini. Non era un ruolo semplice il suo e quello di molte altre donne della Resistenza. Attraverso il loro operato infatti, i partigiani creavano intrecci politici che, come risultato, hanno portato l’Italia alla liberazione dall’occupazione nazi-fascista.
L’impegno di Nilde comunque, la portò ad essere designata giovanissima come responsabile dei Gruppi di Difesa della Donna. Compito principale di questi gruppi, presenti su tutto il territorio italiano, era quello di raccogliere i beni primari per i partigiani e sempre per loro conto, portavano messaggi.
L’impegno politico e l’incontro con Togliatti
Il 2 giugno 1946 ci fu il Referendum grazie al quale le donne italiane acquisivano per la prima volta il diritto di voto. Le donne da angeli del focolare divennero cittadine a tutto tondo, e ottennero voce anche dal punto di vista politico. Fu proprio grazie a questo Referendum infatti, che Nilde Iotti entrò in Parlamento. Aveva appena 26 anni. Grazie anche a questa sua nuova vita politica, la giovane Nilde conobbe Palmiro Togliatti, allora a capo del P.C.I. Un incontro che avvenne quasi per caso, come se fosse voluto dal destino, i due infatti si conobbero in Montecitorio. Una relazione non facile e che destò non poco scandalo, perché ai tempi del loro incontro, lui era già sposato e aveva un figlio. Per non parlare della grande differenza d’età. Togliatti aveva infatti 53 anni, ben 27 anni in più di Nilde.
La chiacchieratissima storia d’amore con Palmiro Togliatti, non impedì a Nilde di prendere sul serio il suo impegno politico. Prese infatti parte alla Commissione dei 75 e le venne assegnato il compito di redigere la bozza della Costituzione repubblicana da sottoporre all’Assemblea. Il testo definitivo della Costituzione venne finalmente approvato il 22 dicembre del 1947 ed entrò in vigore il primo gennaio del 1948.
L’impegno per i diritti delle donne
Nilde Iotti si è impegnata profondamente a favore dei diritti delle donne e della famiglia nel corso degli anni in Parlamento. L’emancipazione femminile sul lavoro poi, è uno dei capi saldi del suo mandato. Ma Nilde ha fatto anche la differenza per quanto riguarda l’indissolubilità del matrimonio e anche per quanto riguarda la maternità.
Ad unire questi importanti argomenti, fondamentali soprattutto per la vita sociale del cittadino di genere femminile, è il principio d’uguaglianza giuridica dei coniugi, che vede entrambe le parti avere uguali diritti e doveri, nei confronti della prole. Un principio molto caro a Nilde Iotti, ricordata insieme a tante altre, come donna coraggiosa ed innovativa per i tempi in cui è vissuta. Una donna moderna, in un tempo in cui le donne avevano bisogno di una voce che parlasse per loro.