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Le battaglie a favore dei diritti degli Lgbt continuano ad animare piazze, comizi e discussioni. Ben venga che se ne parli, ma ci si aspetta anche un’azione politica precisa e programmatica che ne tuteli l’esercizio. Mentre in Italia è in esame al Senato il Ddl Zan contro l’omotransfobia, altri paesi europei, oltre che extra-europei, mostrano reticenza nel varcare la soglia del “cambiamento”. I protestanti non gettano la spugna, ed in Polonia a capeggiare le file in lotta vi sono delle signore anziane popolari per la loro grinta: sempre pronte a scendere in piazza!
Polonia: l’intransigenza e la violenza della destra
A settembre 2020 la stampa internazionale focalizzava la propria attenzione su quanto stesse accadendo in Polonia, tra elezioni e diritti lgbt calpestati da un’omofobia crescente. Dopo le presidenziali di luglio, infatti, il populismo di destra ha continuato la sua campagna di discriminazione verbale e fisica nei confronti della comunità lgbt polacca provocando l’indignazione di quei paesi orgogliosamente dal lato opposto della battaglia.
A preoccupare non sono soltanto le opinioni discriminanti nei confronti di una comunità che lotta ancora oggi per veder riconosciuto il diritto alla tutela, ma anche le azioni violente che sono state effettivamente perpetrate contro queste persone. Il 7 agosto 2020 a Varsavia si segnò un punto di non ritorno in tal senso, con arresti e molestie sui manifestanti.
Ad aggravare un quadro polacco già drammatico ha contribuito il messaggio della chiesa polacca che, in alcune delle sue dichiarazioni, ha espressamente esortato il “recupero” degli omosessuali attraverso la loro reclusione in cliniche ospedaliere.
“Nonne polacche” in lotta per i diritti Lgbt
Pensavate avessimo superato l’idea secondo la quale l’omosessualità e la transessualità siano delle malattie? Niente affatto! E anche in Italia, a ben vedere, in molti sono quelli che non si discostano più di tanto da questo pregiudizio privo di alcuna fondatezza. Tuttavia, a sovvertire l’idea secondo cui i più tradizionalisti e rigorosi in tema di diritti Lgbt sarebbero gli anziani, ci pensano le “Nonne polacche“. Le Nonne polacche vivono in Polonia e, alla veneranda età di 70 anni, protestano a favore della bandiera arcobaleno.
Si tratta di un gruppo di donne anziane che, da sei anni, organizza manifestazioni pro-Lgbt a fianco dei numerosi giovani coinvolti nella lotta. Le Nonne polacche scendono in piazza con con la scritta “Nonne polacche, la forza dei deboli” con coraggio ed esperienza incentivando chiunque a prendere parte dei cortei. Fra le loro aspirazioni primeggia una “Polonia democratica” in cui i giovani del futuro possono vivere pacificamente a prescindere dalle strade personali che scelgono di intraprendere.
Iwonna Kowalsa vuole una Polonia che non ritorni al passato
A rappresentare questo gruppo di donne in rivolta per una Polonia libera e democratica, la 67enne Iwonna Kowalska che ha vissuto sulla sua pelle un contesto sfavorevole all’esercizio dei diritti della persona. Kowalska è infatti cresciuta durante il regime comunista in Polonia, un periodo in cui si lottava intensamente mettendo a repentaglio la propria vita.
Forti della loro esperienza, Iwonna e le altre protestanti, sanno bene come la democrazia sia una conquista da difendere a denti stretti giorno dopo giorno. Da miraggio, nel 1989 in Polonia la democrazia è diventata una realtà. Oggi, l’ intransigente destra polacca rischia di riportare il Paese nel buio.
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