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C’è un nuovo studio su quanto dura la memoria immunitaria del Covid e ne parla diffusamente una ricerca della rivista dell’Accademia Americana delle Scienze Pnas. Il lavoro è stato coordinato da Anna Martner, dell’Università svedese di Göteborg. Si, ma per quanto tempo il nostro sistema immunitario “ricorda” il contatto con il coronavirus? Quello studio dice che può farlo per un un periodo che va da tre a 21 mesi dall’infezione.
Lo studio sulla memoria immunitaria del Covid
E attenzione, il risultato del report potrebbe aiutare a capire perché quando c’è una reinfezione si rileva anche una riduzione sia dei casi gravi di Covid, sia della mortalità. Ma come ha fatto la ricerca ad arrivare a questi risultati? I ricercatori hanno analizzato 56 campioni di sangue intero recuperati da 30 pazienti in un periodo compreso fra uno e 21 mesi dall’infezione.
Esame e conta dei linfociti T, le “sentinelle”
Poi per ognuno di essi si è presa in esame la durata della presenza dei linfociti T. Cosa sono? Si tratta delle cellule immunitarie specializzate nel combattere il virus SarsCoV2, quindi sono dei “marcatori indiretti” ma certi della presenza del coronavirus nell’organismo. E si è visto che sono rimasti stabili e duraturi nel tempo soltanto i livelli delle citochine prodotte dai linfociti T helper, ossia le cellule immunitarie che coordinano le difese dell’organismo. Stabili fino a quando? Fino a 21 mesi per i livelli dell’interleuchina-2 (IL-2), mentre “le cellule T responsabili della produzione di altre citochine hanno avuto una durata massima di 12 settimane”.