Oriana Fallaci è stata una delle giornaliste italiane più apprezzate al mondo, nonché una tra le prime a lavorare come inviata speciale su un fronte di guerra. Una personalità forte, che è riuscita ad intervistare alcuni dei cosiddetti ‘potenti’ senza mai abbassare lo sguardo. La sua è stata una vita intensa che, dopo oltre dieci anni dalla sua morte, continua ad avere molto da insegnarci.
Oriana Fallaci: chi era?
Oriana Fallaci è nata il 29 giugno del 1929 a Firenze da Edoardo e Tosca. I suoi genitori hanno avuto un ruolo molto importante nella sua formazione intellettuale: suo padre era un attivo antifascista e sua madre era appassionata alla lettura. La Fallaci è cresciuta circondata dai libri e trascorreva i pomeriggi in una salottino che lei stessa ha definito “La stanza dei libri”. Questa sua passione l’ha spinta ad avvicinarsi alla scrittura a soli 5 anni, quando si è innamorata de Le mille e una notte. Nel 1943, a soli 14 anni, si è unita al movimento della Resistenza e, a bordo della sua bicicletta, ha consegnato clandestinamente messaggi segreti e armi ai partigiani. Si è diplomata un anno in anticipo rispetto ai coetanei e a soli 17 anni ha iniziato a collaborare con il quotidiano di Firenze Il Mattino dell’Italia Centrale. Nel 1946 è stato pubblicato il suo primo articolo. A partire dal 1951 ha iniziato a scrivere per il settimanale Epoca diretto dallo zio Bruno Fallaci. Oriana, almeno all’inizio, si è occupata di giornalismo come ripiego, perché il suo interesse era quello di sfondare nel mondo della lettaratura e diventare “scrittore”. Nel 1954 si è trasferita a Roma e ha iniziato a lavorare per il settimanale L’Europeo, ma la collaborazione era saltuaria. Successivamente, accettando di immergersi nella dolce vita romana, è riuscita ad intervistare grandi nomi come: Marcello Mastroianni, Totò e Federico Fellini.
Il successo
Il successo vero e proprio è arrivato negli anni Sessanta, quando le sue interviste hanno iniziato ad avere uno stile unico e inconfondibile. Queste, nel 1963, sono state raccolte ne Gli antipatici. Il suo primo libro, invece, è uscito nel 1958 con il titolo I sette peccati di Hollywood, basato su un suo reportage che aveva lo scopo di smascherare alcuni personaggi di spicco della politica e dello spettacolo americano. Grazie al lavoro presso L’Europeo la Fallaci è riuscita a viaggiare molto, soprattutto negli Stati Uniti, tanto che nel 1990 vi si è trasferita in modo definitivo. Nel 1960 ha portato avanti un’inchiesta molto importante sulla condizione delle donne nel mondo e questo le ha permesso di visitare anche l’oriente. Dal reportage della Fallaci, Viaggio intorno alla donna, pubblicato su L’Europeo, nel 1961, è nato il libro-inchiesta Il sesso inutile. L’anno successivo è uscito il suo primo romanzo narrativo con il titolo Penelope alla guerra e nel 1965 è stata la volta di Se il Sole muore dove racconta le sue esperienze nelle basi della Nasa. Due anni dopo, Oriana è stata inviata sul campo in Vietnam per un reportage sulla guerra che lei ha definito “una sanguinosa follia”. Questo è stato solo il primo di altri dieci viaggi nel Paese del sudest asiatico ed è proprio da questa esperienza che è nato un grande successo: Niente e così sia, uscito nel 1969. Come corrispondente di guerra è stata anche in India, Pakistan, Sudamerica e medio oriente. Tra i tanti personaggi che ha intervistato ci sono: Indira Gandhi, Fidel Castro, Yassir Arafat, Muammar Gheddafi e Henry Kissinger. Tra gli anni Sessanta e Settanta ha iniziato a scrivere anche per Il Corriere della Sera e nel 1974 è uscita la sua famosa Intervista con la storia, ovvero una raccolta di alcune interviste, tra cui quella a Giulio Andreotti.
La vita sentimentale
Oriana ha avuto una importante storia d’amore con il greco Alexandros Panagulis, soprannominato Alekos, che è stato uno dei leader nel periodo della resistenza greca alla dittatura dei Colonnelli. Panagulis è stato anche incarcerato e condannato a morte in seguito al tentativo fallito di far esplodere l’automobile di Geōrgios Papadopoulos, promotore del colpo di stato del 1967 in Grecia. È proprio in questo momento che la Fallaci, che aveva seguito la vicenda sulla stampa, ha fatto di tutto per intervistarlo ed è così che è nata la loro tormentata storia d’amore. La condanna a morte è stata poi revocata e Oriana e il bel greco hanno vissuto una relazione passionale fino alla sua scomparsa, avvenura nel maggio del 1976 a causa di un incidente d’auto sospetto. Qualche anno più tardi, la Fallaci ha dedicato a Alekos il libro Un Uomo. La scrittrice ha avuto due aborti spontanei che ha raccontato in uno dei suoi più grandi successi: Lettera a un bambino mai nato.
La morte di Oriana
Nel 1990 Oriana ha scritto Insciallah, libro sulla guerra civile in Libano negli anni Ottanta, in occasione della quale anche l’Italia è scesa in campo insieme ad altre forze internazionali. L’opera ha creato molte polemiche, soprattutto per il tema del fondamentalismo islamico, sviscerato fino all’osso dalla Fallaci. Nello stesso anno si è trasferita a vivere a New York e soltanto un anno dopo ha scoperto di avere il cancro. Nonostante la terribile malattia, Oriana ha continuato a fumare ininterrottamente, dichiarando candidamente di voler sfidare il tumore. Negli anni successivi alla scoperta del cancro, la giornalista si è ritirata per scrivere la sua ultima opera Un cappello pieno di ciliege, che è rimasto incompiuto. Nel 2008, dopo due anni dalla morte di Oriana, il romanzo è stato pubblicato incompleto. La Fallaci aveva molto a cuore questo progetto perché desiderava raccontare la storia di tutta la sua famiglia, a partire dagli antenati. La scrittrice è morta nella sua adorata Firenze il 15 settembre del 2006 a 77 anni a causa di un cancro ai polmoni. Oriana è sepolta nella tomba di famiglia, accanto a un cippo commemorativo di Alekos, nel cimitero degli Allori.