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Una delle artiste italiane con la carriera più longeva e continuativa: la storia della cantante Ornella Vanoni.
Nata il 22 settembre 1934 a Milano, Ornella Vanoni resta a 86 anni una delle migliori interpreti della musica leggera italiana. Con la sua carriera ha fatto la storia della canzone d’Italia, collaborando con numerosi artisti e interpretando brani che sono rimasti e rimarranno nella memoria di diverse generazioni.
Il sogno della giovane Ornella era quello di diventare estetista, ma dopo aver studiato in vari collegi all’estero, nel 1953, tornata in Italia si iscrive all’Accademia di Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler, che diverrà poi compagno della cantante.
Personalità e carisma inequivocabili, la Vanoni, vantando un timbro vocale unico, è stata e continua a essere un’artista poliedrica. Nel corso della sua vita ha partecipato a innumerevoli gare canore, tra cui il Festival di Sanremo, competizione in cui però non è mai salita sul gradino più alto del podio. D’altro canto però è l’unica cantante italiana ad aver ricevuto per ben due volte il Premio Tenco.
L’esordio di Ornella Vanoni è avvenuto nel 1956 come attrice in Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello. Da quel momento in poi l’artista non si è più fermata ed è sempre stata attiva nel panorama artistico d’Italia.
La sua carriera è la più longeva della musica leggera italiana e negli anni ha pubblicato ben 61 album e ha partecipato a moltissime gare canore, vincendo anche molti premi e riconoscimenti.
Negli anni Sessanta inizia una proficua collaborazione artistica con Gino Paoli e interpreta anche canzoni di Tenco. Diventa così famosa in tutta Italia come una della artiste più promettenti.
Nel decennio degli anni Settanta la sua carriera esplode e raggiunge la popolarità anche in America Latina.
Sono anni in cui insieme al compagno Danilo Sabatini fonda una nuova casa discografica e collabora con i New Trolls. Ha anche posato per la rivista Playboy. Insieme a Gigliola Cinquetti e Rita Pavone è una delle cantanti più apprezzate.
Negli anni Ottanta vanta moltissime importanti collaborazioni con Lucio Dalla e Fabrizio De André ed emerge la sua vena di cantautrice. Negli anni successivi la cantante prosegue con la sua carriera ormai consolidata e partecipa anche a moltissime trasmissioni televisive.
Nonostante l’età, la Vanoni negli ultimi anni non si è fermata un solo secondo. Nel 2017 ha aperto la stagione teatrale del Piccolo Teatro Strehler di Milano con uno spettacolo in suo onore e nel 2018 ha partecipato al Festival di Sanremo. Nel 2020 ha annunciato l’uscita di un album di inediti.
Nel 1955, a soli 20 anni, la Vanoni diventa la compagna di Giorgio Strehler, artista di sinistra, sposato, che viveva da solo e di 13 anni più grande. La storia tra i due è travagliata, cosparsa di tradimenti da parte dello Strehler, che dall’altro lato non lascia la Vanoni libera, ma tenta di isolarla. Alla fine lei decide di lasciarlo, per godersi una giovinezza fino ad allora poco vissuta.
Nel 1960 arriva il grande amore dell’artista: Gino Paoli. L’amore tra i due è stato lungo e impervio, durato anche durante il matrimonio della Vanoni con Lucio Ardenzi, con cui ha avuto anche un figlio. La cantante ha dichiarato più volte che ci sono voluti anni per dimenticare Paoli. I due sono comunque rimasti molto amici, a tal punto che nel 1963, quando il cantante tentò il suicidio, lei lo andò sconvolta a trovare in ospedale.
Gli altri uomini della Vanoni sono stati, nel corso degli anni, Danilo Sabatini e Michelangelo Romano. Sabatino è stato un grande traditore, ma la Vanoni ha raccontato che con lui era impossibile arrabbiarsi e prendere sul serio i tradimenti.
Romano era un produttore discografico di 14 anni più giovane della cantante. Il loro amore è stato potente, magico, ma la magia è durata poco e ben presto i due si sono separati.