Oscar, è rivoluzione: ecco cosa cambierà

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Dopo quasi 90 anni di storia l’Accademy rompe la tradizione modificando una delle cerimonie più importanti per la premiazione del cinema americano e internazionale.

La Notte degli Oscar subirà numerosi cambiamenti, primo tra tutti l‘introduzione di una nuova categoria che premierà una tipologia di film che non era mai stata presa in considerazione prima. Per riparare ai bassi ascolti dell’edizione precedente inoltre anche la durata dell’evento subirà una variazione. Nel frattempo la critica è spaccata in due tra i favorevoli e i contrari

Nuova categoria per gli Oscar

Ad annunciarlo è stato il presidente dell’Accademy John Bailey.

Dal 2019 esisterà una nuova categoria che premierà i cosiddetti film blockbuster, ovvero tutti quei film mainstream campioni di incassi. Se per quasi 90 anni le pellicole venivano giudicate in base a rigidi standard tecnici ed estetici per la prima volta verrà premiato l’incasso al botteghino. I primi che beneficeranno di questa novità saranno sicuramente i film della Marvel ma anche commedie e film più leggeri che nonostante facciano spesso record di incassi non sono mai stati presi in considerazione prima d’ora.

Intanto i critici si stanno scontrando in una battaglia di opinioni. C’è chi sostiene che da tempo la cerimonia sia troppo autoreferenziale e prolissa e che perciò necessiti di un rinnovamento. Negli anni scorsi inoltre ci sono state numerose lamentele sulla scelta di far rientrare in gara film di nicchia come “La forma dell’acqua” o “Moonlight” e che adesso sia giusto premiare la capacità di vendere biglietti e di farsi conoscere dal pubblico.

In netta contrapposizione invece ci sono quelli che sostengono che l’introduzione di questa nuova categoria comporti una banalizzazione dell’arte a favore del solo aspetto economico. Questo comporterebbe una perdita di valore dell’onoreficenza che metterebbe sullo stesso piano i film ben realizzati e considerati vere e proprie opere d’arte e quelli pensati solamente per fare incasso.

La crisi degli ascolti

Il secondo cambiamento sostanziale sarà puramente di carattere tecnico.

Per ovviare alla crisi degli ascolti dell’anno scorso si è deciso di ridurre la durata della cerimonia a sole tre ore. Per ottimizzare i tempi, la consegna degli 24 premi potrà essere effettuata anche durante i break pubblicitari e poi ritrasmessa durante la diretta. L’edizione del 5 marzo 2018 ha registrato una delle più basse percentuali di ascolto di sempre, circa il 19% in meno del 2017 e addirittura il 39% in meno del 2014, l’edizione più seguita di sempre.

Da qui la decisione di Bailey di ridurre le tempistiche, evitando intermezzi di varietà e discorsi eccessivamente lunghi e prolissi. Un ulteriore cambiamento che però verrà applicato a partire dal 2020 prevede che la cerimonia verrà anticipata al 9 febbraio (solitamente si tiene a fine febbraio, inizio marzo)

Le parole di Trump

Il presidente Trump ha così commentato il flop degli ascolti del 2018: “Gli ascolti più bassi nella storia degli Oscar.

Il problema è che non abbiamo più star, eccetto il vostro presidente (sto solo scherzando, chiaramente)!” Jimmy Kimmel uno dei volti più noti della tv americana, ha ribattuto: “Trump ha un problema con gli Oscar, il che mi sorprende. Sono convinto, infatti, il film vincitore ‘The Shape of Water’ gli piacerebbe. Se non l’avete visto racconta la storia di un mostro che fa sesso con una donna che non può parlare.

Praticamente è la storia della sua vita.