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Oscar Wilde non è stato solo uno personaggi più eccentrici ed anticonformisti di tutti i tempi, ma anche l’autore di alcune delle più belle pagine di letteratura mai scritte in tempi moderni.
Uno scrittore che ha inglobato, nel senso più totalizzante del termine, la corrente artistico-culturale dell’estetismo e che ha dato alla parola “dandy” una vera e propria ragion d’essere. Tanti libri, tanti viaggi, tante esperienze e tante stravaganze sono state i punti fermi della sua vita.
Lo scrittore Wilde è senz’altro uno degli autori più criticati e commentati dagli esperti e dai lettori di tutto il mondo.
Parlare di Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde significa parlare anche della corrente artistica dell’estetismo, la quale poneva l’accento sul concetto di bello estetico. In letteratura, l’estetismo si esprime attraverso l’uso di figure retoriche che cercano di esaltare la forma: “Il guardare una cosa è ben diverso dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne vede la bellezza.”
Oscar Wilde frequentò il Trinity College di Dublino con ottimo profitto.
Non fu mai molto amato dai compagni e dagli insegnanti per il suo atteggiamento anticonformista e solitario. La sua carriera accademica proseguì con una borsa di studio all’Università di Oxford. Fu qui che diventò discepolo di Walter Pater e la filosofia dell’arte per amore dell’arte, che influenzerà da qui in poi tutta la sua produzione letteraria.
Sempre grazie alle teorie di Pater, Wilde abbracciò la corrente culturale dell’estetismo ed iniziò a dare libero sfogo a tutte le sue stravaganze: indossare calze di seta, giacche di velluto, pantaloni al ginocchio, strane cravatte e passeggiare avendo tra le mani un giglio o un girasole.
Di tutta la sua produzione letteraria, quelle che si ricordano di più sono senza dubbio: Il Fantasma di Canterville (1887); Il Principe Felice e altri racconti (1888); Il Ritratto di Dorian Gray (1891); Salomè (opera teatrale del 1892); Il Ventaglio di Lady Wintermere (commedia del 1893); Una donna senza importanza (commedia del 1893); Un marito ideale (commedia del 1895) e L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895).
Oscar Wilde nasce a Dublino nel 1854 da una famiglia decisamente benestante: il padre era un chirurgo affermato e la madre era una scrittrice molto eccentrica.
Wilde viaggiò molto tra Italia, Grecia e Stati Uniti e tenne numerose conferenze sugli artisti preraffaelliti. A tal proposito molto celebre fu la sua frase “Non ho nulla da dichiarare a parte il mio genio“. Wilde era davvero acclamato ovunque ma, sia Il Ritratto di Dorian Gray che Salomè, danneggiarono la sua fama tanto da essere bandite dai teatri di Londra a causa della loro oscenità.
Con la reputazione già in bilico, Wilde ebbe il colpo di grazia quando andò in prigione per la sua relazione omosessuale con il giovane Lord Alfred Douglas.
Successivamente si sposò con Constance Lloyd ed ebbero due figli. L’artista morì a Parigi il 30 novembre 1900.