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Sicuramente ne avremo sentito parlare durante questi mesi di pandemia e di Covid-19, ma l’ozonoterapia è una pratica già utilizzata da diversi anni in campo medico.
A seconda della specifica patologia del paziente, si somministra una quantità di ozono variabile che aiuta a dare la dose necessaria di energia e riattivare così il sistema immunitario. Anche se non è l’unico beneficio che si può trarre. Ma l’ozonoterapia come funziona? Ecco qui di seguito tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Prima di passare alla pratica e capire come funziona, cerchiamo di fare chiarezza sul concetto di fondo.
Cos’è l’ozonoterapia? Detta anche ossigeno-ozono terapia, è una tecnica impiegata appunto, come detto, per risolvere diversi problemi e patologie, in cui l’ossigeno e l’ozono sono mescolati insieme. Qui l’ozono è presente in una percentuale ridotta ma ha bisogno dell’ossigeno per dar beneficio all’organismo. Infatti, al momento dell’iniezione, la reazione è immediata perché l’ozono agisce sul problema veramente in pochi secondi e in maniera intensa.
Sono tanti i benefici che ne derivano da questa pratica, ovviamente la sua somministrazione e il numero di sedute varieranno in base alla specifica patologia del paziente. Ecco qui i principali benefici:
Inoltre, migliora la circolazione sanguigna, in particolare il microcircolo dei capillari; il metabolismo cellulare, ovvero va ad eliminare le sostanze tossiche prodotte dalle cellule. E infine, grazie alla carica di energia che fornisce, aumenta la resistenza allo sforzo.
L’ozonoterapia come funziona? Essa prevede diversi tipi di somministrazione. Ma come già anticipato, questa varia a seconda della specifica patologia del paziente e dell’ambito in cui applicarla. Quindi, sarà il medico a valutare la situazione e a decidere il metodo più efficace e adatto. Qui di seguito, segnaliamo lo stesso vari tipi di assunzione.
La più diffusa e utilizzata soprattutto per riattivare il sistema immunitario è quella per via endovenosa. Ma possono anche essere scelte strade secondarie, come tramite insufflazioni di ossigeno ed ozono rettali, vaginali, uterine e uretrali per mezzo di piccoli cateteri. C’è poi la possibilità di eseguirla per via transdermica, ovvero applicandola sulla pelle vicino alla zona interessata.
La risposta è “sì”, questo perrché, anche in seguito a diversi studi e test, la sua somministrazione non riscontra effetti collaterali.
Inoltre, può essere abbinata ad altre terapie farmacologiche per ottenere risultati ancora più importanti e soddisfacenti. L’unica cosa è che questa terapia non viene consigliata alle donne incinta e alle persone affette da emopatie o problemi di coagulazione del sangue.