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Pablo Trincia è nato in un paese e in un’epoca in cui le persone erano divise da muri. Gli stessi che, con il suo modo di fare giornalismo, sembra voler abbattere. Giornalista freelance specializzato in inchieste, poliglotta, autore e anche podcaster, ama immergersi in diverse realtà e raccontarle con ogni mezzo possibile. Scopriamo di più su di lui.
Chi è Pablo Trincia
Pablo Trincia nasce il 24 settembre del 1977 a Lipsia, in quella che allora era la Germania Est divisa dalla Germania Ovest dal muro di Berlino. Il padre è italiano, la madre invece è persiana e con loro, da bambino lascia la Germania per trasferirsi in Italia, a Milano.
Dopo il diploma si sposta a Londra dove si laurea in Lingue e letterature africane alla School of Oriental and African Studies. Nel 2003 ritornato nel capoluogo lombardo inizia a collaborare con un quotidiano specializzato in temi internazionali, “PeaceReporter” per il quale Pablo si occupa di notizie riguardanti l’Africa. Due anni dopo, nel 2005, intraprende la carriera di giornalista freelance scrivendo per importanti testate italiane ed internazionali come “La Stampa”, “L’Espresso”, “Die Welt”, Vanity Fair”, “Io Donna”, “Panorama” e “Il Venerdì di Repubblica”.
Chi è Pablo Trincia: la carriera a “Le Iene”
Dal 2008 Pablo Trincia diventa inviato de “Le Iene”. A condurre il programma quell’anno sono Ilary Blasi e il comico Fabio De Luigi. Un anno dopo invece, entra a far parte del programma anche Nadia Toffa, scomparsa nel 2019 a causa del cancro.
Nel 2018, in occasione del decimo anniversario della sua carriera all’interno del programma, Trincia ricorda sui social com’è arrivato a “Le Iene”. Trentunenne e disilluso da una professione tanto bella quanto difficile, decide di fare un ultimo tentativo prima di chiudere con il mondo del giornalismo, recandosi ad un incontro con Davide Parenti. Sempre nel post Trincia racconta di aver pensato di non aver fatto colpo sull’autore salvo poi ritrovarsi ad indossare il completo nero. Quella delle Iene è la sua prima esperienza in televisione, una palestra per imparare tutti i trucchi del del giornalismo d’inchiesta.
Chi è Pablo Trincia: le inchieste più famose
Trincia resta a Mediaset fino al 2014, anno in cui si sposta a La7 per “Servizio pubblico” e “Anno uno”, per poi arrivare a “Fanpage”. Nel 2016 lo vediamo conduttore su Nove, prima di “LUPI – Limited access area” poi di “Cacciatori”, quell’anno, torna anche a vestire i panni di Iena. Per un anno, nel 2019, è un inviato di “Chi l’ha visto”. Durante la sua carriera Pablo Trincia si è distinto per i suoi servizi d’inchiesta molto dettagliati e spesso anche parecchio crudi per cui ha vinto diversi premi.
Le sue inchieste toccano diversi argomenti tra cui l’immigrazione clandestina, come racconta in “Infiltrato tra i profughi afghani”, droga, e a tal proposito ricordiamo uno dei suoi reportage più famosi dal titolo “Krokodil, la droga che ti mangia” o in “Toxicity”, un’inchiesta divisa in quattro episodi in cui il giornalista racconta la disperazione della tossicodipendenza. Trincia ha anche realizzato un servizio sull’Ebola, ma ciò che più gli interessa è raccontare storie di vita, spesso molto difficili. Famosissima infatti la sua inchiesta sulla ricerca del piccolo Ismail Mesinovic, il bambino rapito dal padre in Italia per essere portato in Siria. Tra le sue inchieste più recenti invece, quella di maggior successo è sicuramente “Veleno”, che nel corso del tempo si è divisa in diversi media.
Chi è Pablo Trincia: il podcast di “Veleno”
Il 2017 per Pablo Trincia è un anno pieno di novità e soddisfazioni. Intraprende un nuovo progetto con un medium ancora poco conosciuto in Italia: il podcast. È infatti co-autore, insieme ad Alessia Rafanelli, di “Veleno”, un’audio-inchiesta a puntate che racconta un fatto di cronaca avvenuto alla fine degli anni ’90 di cui protagonisti, o meglio vittime, sono diversi bambini strappati alle famiglie da persone soprannominate come “i diavoli della Bassa modenese”.
Nel 2019 “Veleno” diventa un libro edito da Einaudi, in cui la storia viene raccontata dal punto di vista dello stesso Pablo. Dal 2021 è disponibile anche su Amazon Prime sotto forma di documentario diviso in 5 episodi.
Chi è Pablo Trincia: curiosità
Sulla sua pagina Facebook Pablo Trincia ha pubblicato un video in cui mostra le sue doti linguistiche. In circa dieci minuti il giornalista si racconta in tantissime lingue diverse tra cui le tre lingue che appartengono alla sua famiglia d’origine: il persiano, il tedesco e l’italiano. La prima, nonostante fosse la lingua della madre l’ha imparata da solo, la seconda invece l’ha saputa parlare ancora prima dell’italiano, la lingua del padre.
Mostra di sapere anche l’inglese e lo swahili, apprese durante i suoi anni universitari. Molte altre lingue invece Pablo le ha assimilate viaggiando, come l’hindi, il wolof, il francese e il portoghese. Sa esprimersi anche in russo e in spagnolo, studiato leggendo i libri di Pablo Neruda, l’autore preferito della madre, da cui ha preso il nome.
Chi è Pablo Trincia: vita privata
Se della carriera di Pablo Trincia si può trovare davvero di tutto ed è lui stesso a raccontarla, della sua vita privata si sa davvero poco. Ha due figli di nome Yasmine e Sebastian avuti da Debora, la compagna. Ma riguardo alla sua relazione non è dato sapere nulla di più appunto perché il giornalista custodisce gelosamente tutto ciò che riguarda la sua sfera personale.