Pandemia e salute mentale dei lavoratori: le conseguenze

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

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La correlazione tra pandemia e salute mentale ha già fatto emergere alcune implicazioni negative a danno della seconda.

Ma se inseriamo un terzo fattore, cioè, la forza lavoro, avremo un’altra scoperta. Un recente sondaggio ha constatato come, dall’inizio dell’emergenza sanitaria, il 78% dei lavoratori abbia avuto degli effetti negativi sulla propria salute mentale.

Pandemia, salute mentale e lavoratori

Oltre alle preoccupazioni legate alla situazione economica, il 2020 ha messo a dura prova buona parte dei lavoratori mondiali anche per il doversi adattare a una nuova routine.

Una ricerca di Oracle su 12mila impiegati in 11 Paesi ha evidenziato come l’emergenza sanitaria in atto abbia avuto effetti negativi sulla salute mentale del 78% del campione. Di questi, poi, l’85% ha dichiarato che tali effetti hanno avuto conseguenze negative anche nella propria vita privata. I dati ci parlano di un adulto su 4 che negli Stati Uniti ha iniziato a manifestare sintomi di depressione e di 7 lavoratori su 10 che hanno confessato di avere maggiore stress rispetto agli anni precedenti.

Buona parte dello stress pare causato dal cosiddetto smart working, tanto che il 41% del campione dice di non riuscire più a distinguere la vita professionale da quella privata.

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Cosa possono fare le aziende

Alcune aziende hanno già sostenuto come, per loro, la salute mentale dei propri dipendenti sia una priorità. Del tema se n’è parlato nel corso della Advertising Week, convegno annuale di New York a cui prendono parte personaggi di spicco del marketing e della tecnologia.

Dall’evento è emerso come gli uffici del personale di molte aziende dovessero, non solo riorganizzare tutto il lavoro in termini pratici, ma anche sostenere emotivamente i dipendenti. Regola d’oro è, come spesso accade, ascoltare. La miglior strategia è essere informati sul benessere dei propri lavoratori ed essere sempre disponibili all’ascolto. Avere dei dipendenti felici è anche sinonimo di maggiore produttività, quindi preoccuparsi delle proprie risorse umane farà bene all’anima ma anche al portafoglio.

Cosa possono fare i lavoratori, da casa

I sintomi maggiormente riportati dai lavoratori durante la pandemia sono legati alla sfera fisica: poca energia, difficoltà di concentrazione e insonnia. Fondamentale, secondo alcuni esperti, è ritagliarsi del tempo per sé stessi e soprattutto, in quei momenti, stare lontano dai social o dalla tecnologia in generale. Essere online h24 porta inevitabilmente a un sovraccarico di stress quindi, se si può, ogni tanto bisogna staccare.

Soluzioni pratiche e veloci sono fare una passeggiata, da soli o con amici, o impegnarsi a praticare qualche hobby. La mente, dopo, sarà più produttiva.

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