Tra malnutrizione, violenze e povertà, a pagare le conseguenze peggiori della pandemia nel mondo sono i bambini.
A causa del Covid sono stati sospesi molti programmi di terapie vaccinali, è peggiorata la malnutrizione e aumentati i casi di violenze sessuali e mutilazioni femminili nel mondo. Il futuro di un’intera generazione è a rischio.
Istruzione, salute, nutrizione e benessere sono a rischio per moltissimi bambini. I dati non erano positivi nemmeno prima – in un solo anno morivano 5,3 milioni di bambini prima di aver compiuto i 5 anni di età, più di metà dei quali per cause facilmente curabili e prevenibili – ma a causa del Covid sono stati sospesi i programmi di terapie vaccinali.
C’è poi l’annosa questione della malnutrizione, secondo cui 6,7 milioni di bambini sotto i cinque anni in più potrebbero finire nella morsa letale della malnutrizione acuta e 426 bambini al giorno rischiano di morire di fame. E come spesso accade, il genere femminile è quello che rischia le conseguenze peggiori. Secondo Save the Children, quasi 500mila ragazze in più nel mondo potrebbero essere costrette al matrimonio forzato ancora minorenni.
A questi dati sono da aggiungere le gravidanze precoci, che rappresentano la principale causa di morte per le ragazze tra i 15 e i 19 anni in tutto il mondo, e si prevedono poi 2 milioni di casi di mutilazione genitale femminile in più nei prossimi 10 anni, soprattutto tra chi non ne ha ancora compiuti 14.
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In particolare, violenza sessuale e matrimonio coatto sono le forme di violenza più diffuse soprattutto nei Paesi più poveri.
In Asia, nel Medio Oriente, nel Nord Africa e nell’Africa sub-Sahariana – sostiene la World Watch List pubblicata il 15 gennaio da Open Doors – la violenza sessuale “è spesso un crimine di opportunità che approfitta della complessiva emarginazione – e prosegue – in molti casi la violenza sessuale è esterna al matrimonio per costringere la donna a sposarsi con il violentatore stesso ed è utilizzata intenzionalmente per disonorare la donna cristiana e, di conseguenza, la sua famiglia e comunità”.
Ma se i dati non sono confortanti, l’interruzione dei servizi chiave e l’impennata della povertà conseguenti alla pandemia da Covid-19, rappresentano nel 2020 un fattore ancora più preoccupante. E così, il futuro di un’intera generazione è ora a rischio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha denunciato: “Il virus sta minando il futuro delle prossime generazioni – e ha aggiunto – prioritario, ancora di più oggi, è tutelare i più piccoli, coloro che vivono in contesti familiari di disagio o con disabilità e che hanno bisogno di assistenza che non sempre le famiglie sono in grado di assicurare.
Lo stato di salute dei più piccoli è influenzato dal contesto sociale in cui vivono. Bisogna quindi intervenire con determinazione per non far sentire soli i bambini e i giovani, per annullare ogni forma di disparità e consegnare un mondo migliore e più responsabile alle generazioni future”.
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