Paola Comin: “Alberto Sordi? Era maschilista”

Paola Comin, storica collaboratrice di Alberto Sordi, ha fatto delle confessioni inedite sul famoso attore.

La storica collaboratrice di Alberto Sordi, Paola Comin, ha confessato alcuni aneddoti sulla vita del celebre attore e in particolare quelli legati alla sua grande fama (che gli rendeva impossibile coltivare una vita al di là del cinema).

Paola Comin: la confessione su Alberto Sordi

Alberto Sordi ha senza dubbio segnato un’importante fetta di storia del cinema italiano, ma nonostante la fama e la popolarità l’attore non si è mai sposato né ha avuto figli (e ha sempre vissuto il suo privato con il massimo riserbo). A rivelarne i motivi è stata la sua storica collaboratrice, Paola Comin, che ha dichiarato come per Sordi fosse impossibile conciliare il privato con il lavoro: “Si è dedicato al lavoro e al pubblico, diceva che si se si fosse sposato non avrebbe potuto essere un buon marito, diceva che c’erano troppe tentazioni nel suo lavoro. E aggiungeva che se avesse avuto un figlio, lui avrebbe voluto educarlo. Ma come avrebbe fatto se doveva stare fuori per mesi a girare dei film? I suoi film erano i suoi figli”, ha dichiarato Paola Comin, aggiungendo anche che Sordi fosse a suo modo ‘maschilista’ perché per lui la donna avrebbe dovuto dedicarsi completamente alla casa.

L’attore possedeva una splendida villa a Roma, che è stata praticamente da sempre abitata dalle sue sorelle, per cui lui aveva una vera e propria venerazione. “La sua villa a Roma era meravigliosa, era stata acquistata da lui, con i suoi guadagni, ma è stato il regno delle sorelle, Aurelia era la regina di quella casa”, ha confessato la Comin sul compianto attore, scomparso il 24 febbraio 2003 nella sua amata Roma.

Scritto da Alice Coppa

Lascia un commento

Leggi anche