La pappa reale è un prodotto di origine animale che ha innumerevoli proprietà e benefici.
Largamente utilizzata nel mondo della cosmetica, può essere assunta anche in periodi debilitanti o di forte stress. Come si usa? Quali sono le controindicazioni?
Di origine animale, la pappa reale è una sostanza gelatinosa di colore bianco-giallognolo che viene secreta dalle api operaie nutrici e il cui sapore è acidulo-zuccherino. Nello specifico, è prodotta dalle ghiandole salivari delle api ed è un vero toccasana per bambini e adulti.
Ricca di zuccheri, vitamine e sali minerali, non fa ingrassare e può essere assunta in periodi debilitanti o di forte stress.
La pappa reale è costituita da acqua, zuccheri semplici, carboidrati, proteine e grassi. Inoltre, apporta una molteplicità di sostanze nutritive come minerali, vitamine del gruppo A, E e B, acido folico e roialisina. Le sue proprietà sono tantissime. Innanzitutto è un tonico e un ricostituente naturale che può essere assunto in periodi di particolare stress psico-fisico.
Inoltre, facilita la memoria, contrasta l’affaticamento e stimola l’appetito. E’ indicato per contrastare anemie, astenie e invecchiamento cutaneo. Come se non bastasse, può essere utile anche in presenza di punti neri, acne e caduta dei capelli. Infine, ha proprietà antinfiammatorie ed effetti positivi sull’umore, tanto da essere consigliata se si soffre di ansia, insonnia e depressione.
Questo prodotto, chiamato anche “linfa vitale“, si presenta in flaconcini e boccette di vetro scuro.
Le dosi consigliate variano da 250mg a 1 al giorno, a seconda delle specifiche necessità. Inoltre, può essere consumata sia pura che diluita. L’ideale è assumerla al mattino a stomaco vuoto per 20-30 giorni, sciogliendola sotto la lingua.
Anche se è un prodotto del tutto naturale, la pappa reale ha alcune controindicazioni. Questo può non essere tollerato da quanti sono allergici a pollini, miele o propoli e da soggetti che assumono farmaci anticoagulanti.
Questi soggetti possono manifestare orticaria, eruzione cutanea, asma e, nei casi più seri, shock anafilattico.