L’iniziativa di Don Mattia Bernasconi è stata quella di celebrare una messa in mare a Crotone per dare uno schiaffo alla ‘Ndrangheta, che da sempre ha governato con la violenza quella zona della Calabria.
Parroco celebra la messa in mare: un materassino come altare
Don Bernasconi è partito dalla parrocchia di San Luigi Gonzaga, Milano, insieme ad un gruppo di ragazzi. Sono stati accolti dall’associazione Libera, che da sempre è schierata contro le mafie. L’idea di partenza del parroco era quella di celebrare la messa nella pineta di un campeggio, ma era occupata. A Don Bernasconi allora è venuto in mente, anche a causa del forte caldo, di celebrare la messa in acqua. Come altare è stato usato un materassino e l’affluenza è stata significativa. Il parroco è soddisfatto di ciò che ha fatto con i suoi ragazzi e, a proposito di Libera, come si apprende da La Repubblica, ha dichiarato: “Era la prima volta che facevamo un campo di Libera e venivamo in Calabria. Abbiamo fatto un’esperienza forte scoprendo tanta bellezza, più di quella che immaginavamo. Non solo nella natura, ma soprattutto nelle persone, nel coraggio di dire no alla ‘ndrangheta, nel desiderio di avere una terra più giusta e libera e di restare qui per migliorare la Calabria“.
L’obiettivo di Libera
La zona scelta dalla parrocchia di San Luigi Gonzaga era sotto il dominio del Clan Arena, di Isola di Capo Rizzutto. La messa, come tante altre attività promosse da Libera, doveva essere realizzata in delle terre confiscate al Clan Arena e più in generale alla ‘Ndrangheta. L’obiettivo di Libera è quello di promuovere una cultura della legalità sfruttando quei territori che prima erano teatro di morte, ma adesso sono appartengono ai cittadini onesti.
Se ancora si credesse nella transustanziazione certe cose non accadrebbero. Potrei dire molto di più ma credo sia superfluo